Datagate: Obama riforma il programma di sorveglianza NSA

Pubblicato il 17 Gennaio 2014 alle 19:57 Autore: Guglielmo Sano

Datagate: Obama riforma il programma di sorveglianza NSA

Sin da ieri erano cominciate a circolare sulla stampa americana delle indiscrezioni che, con l’ultimo discorso al Dipartimento della Giustizia tenuto oggi dal Presidente Usa Barack Obama, hanno trovato conferma: è partita la riforma dell’Intelligence americana, resa necessaria dalla forte pressione internazionale seguita alle dichiarazioni dell’ex spia Edward Snowden e al Datagate, verrà chiuso anche il programma di raccolta informazioni sulle comunicazioni, cioè l’archiviazione dei metadati da parte del governo USA (Section 215).

Di fronte alle “nuove minacce provenienti dalla rete che richiedono nuove politiche e nuove regole” bisogna riuscire a trovare il modo di tutelare la sicurezza nel rispetto della privacy – “anche se non intercettiamo i comuni cittadini” – d’altra parte “l’intelligence ha sempre protetto gli Usa dalle minacce, ha sempre difeso la vita e la sicurezza di tanta gente” così ha esordito Obama.

È stato commesso un “abuso” da parte di uno “Stato invadente”, d’altronde “ho sempre mantenuto un certo scetticismo nei confronti dei nostri metodi di sorveglianza” ha aggiunto il Presidente, per questo motivo nel decreto di riforma dell’NSA è stato previsto che: l’autorizzazione a intercettare, d’ora in poi, verrà sottoposta a una corte segreta e comunque non potrà svolgersi senza “reali motivi di  grande emergenza”.

Con la riforma in cantiere si progetta di togliere, progressivamente, al governo il controllo dei dati sulle comunicazioni, raccolti dalle agenzie di sicurezza nelle operazioni anti-terrorismo: verrà creato un meccanismo per cui il governo non conserverà questa grande mole di metadati – forse verranno coinvolti nell’archiviazione gli operatori telefonici – lasciando tuttavia intatta l’operatività dei servizi di sicurezza.

“Gli Usa, annuncia sempre Obama, non intercetteranno più i leader e i governi alleati, a meno di casi eccezionali in cui sia in gioco la sicurezza nazionale statunitense”. Tuttavia ha poi aggiunto che “i nostri 007 continueranno a raccogliere informazioni sulle intenzioni dei governi”, quasi contraddicendosi Obama ha continuato, “anche i paesi che si sono dimostrati sorpresi (dalle dichiarazioni di Snowden, Ndr) ci monitorano costantemente”, in più “non possiamo prevenire eventuali attacchi senza le risorse del Cyberspionaggio” oltre al fatto che “non possiamo disarmare unilateralmente i servizi di sicurezza”. Inoltre, l’inquilino della Casa Bianca, ha voluto precisare che: le intercettazioni scoperte durante il Datagate, ai danni dei leader di mezzo mondo, hanno sempre avuto come obiettivo: “la sicurezza nazionale e non “l’acquisizione di segreti industriali”. Obama ha inoltre comunicato di aver chiesto al Ministero della Giustizia, con a capo Eric Holder, e ai vertici dei servizi segreti di formulare una proposta di legge entro il 28 Marzo, da parte sua ha manifestato l’intenzione di coinvolgere il Congresso e le commissioni pertinenti.

 

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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