Assegno unico ottobre 2025: pagamenti in arrivo. Cosa cambierà nel 2026?

Pubblicato il 14 Ottobre 2025 alle 16:15 Autore: Daniele Sforza
assegno unico ottobre 2025

Assegno unico ottobre 2025: le date e le novità più rilevanti

Ottobre si conferma uno dei mesi più attesi per milioni di famiglie italiane. L’Assegno unico e universale, il contributo mensile destinato ai nuclei con figli a carico, verrà pagato in due tranche: la prima tra il 20 e il 21 ottobre per chi riceve regolarmente il beneficio, e una seconda fase nell’ultima settimana del mese per le nuove domande o per i nuclei che hanno aggiornato l’Isee o la composizione familiare.

A differenza di quanto ipotizzato da alcune indiscrezioni, non ci sarà alcun aumento immediato: gli importi restano quelli fissati a inizio anno, rivalutati dello 0,8% per tenere conto del costo della vita. In termini pratici, significa che l’importo massimo resta attorno ai 201 euro per ciascun figlio con ISEE fino a 17.200 euro, mentre chi supera la soglia di 45.900 euro o non presenta l’attestazione riceve l’importo minimo, pari a 57,50 euro per figlio.

Il pagamento di ottobre segue dunque la linea tracciata dall’INPS con il calendario semestrale e rientra nella piena normalità amministrativa, ma rappresenta anche un passaggio chiave in vista delle nuove rivalutazioni previste per l’anno prossimo.

Maggiorazioni e verifiche dei pagamenti di ottobre

Per il mese di ottobre 2025 l’INPS ha confermato la validità di tutte le maggiorazioni già previste dal regolamento in vigore. Restano quindi invariati gli incrementi per i nuclei con almeno tre figli, per i figli di età inferiore a un anno e per i minori con disabilità, oltre al bonus fisso di 150 euro mensili destinato alle famiglie con quattro o più figli. È confermata anche la maggiorazione per le madri con meno di 21 anni, che continua a essere erogata automaticamente insieme all’importo base. Non sono invece previsti aumenti straordinari per ottobre, se non l’adeguamento dello 0,8% già applicato a gennaio per compensare l’inflazione.

Per conoscere la data precisa del pagamento, l’INPS ricorda che possono esserci variazioni di 24–72 ore a seconda dei controlli amministrativi (conguagli, aggiornamenti ISEE o verifica dei dati anagrafici) e dei diversi circuiti bancari o postali. L’informazione ufficiale è disponibile accedendo alla propria area MyINPS, nella sezione Prestazioni – Assegno unico – Pagamenti (disposizioni), dove compare la data di emissione. In genere, l’accredito effettivo avviene entro uno o due giorni lavorativi da quella indicazione. Anche i portali specializzati confermano che per i beneficiari senza variazioni in corso le disposizioni di ottobre cadranno tra il 20 e il 21 del mese.

Assegno unico: il ruolo dell’Isee e la soglia di ottobre 2025

L’Isee resta l’elemento primario per determinare l’importo effettivo dell’Assegno unico. L’INPS ha ribadito che solo le famiglie che hanno aggiornato la Dichiarazione Sostitutiva Unica entro il 30 giugno 2025 riceveranno anche gli arretrati spettanti dal mese di marzo. Chi non lo ha fatto continuerà a percepire il minimo previsto e non potrà recuperare le somme perdute fino alla presentazione del nuovo Isee.

Ottobre resta quindi una soglia importante: chi ha regolarizzato la propria posizione potrà vedere gli accrediti allineati all’effettivo livello di reddito familiare. Per tutti gli altri, l’importo ridotto resterà invariato fino al prossimo aggiornamento, impedendo di beneficiare pienamente della rivalutazione applicata nel 2025.

Assegno unico: importi 2025 e aumenti attesi nel 2026

Nonostante l’inflazione moderata, l’adeguamento dello 0,8% scattato a gennaio ha garantito un lieve incremento rispetto al 2024. Le famiglie con figli sotto un anno o con tre o più figli continuano a beneficiare di maggiorazioni del 50%, mentre chi ha almeno quattro figli riceve un aumento fisso di 150 euro mensili.

Ma la vera novità è attesa nel 2026: secondo le stime economiche aggiornate a ottobre, la prossima rivalutazione potrebbe superare l’1,5%, traducendosi in un ulteriore incremento medio di 3-5 euro al mese per figlio. Un piccolo ritocco che, su scala nazionale, avrà un impatto rilevante considerando che oltre sei milioni di famiglie beneficiano dell’assegno.

L’adeguamento sarà automatico e verrà applicato a partire dalla mensilità di febbraio 2026, mentre gli arretrati relativi al mese di gennaio saranno corrisposti successivamente, come da prassi consolidata dell’INPS.

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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