Perù, la crescita economica oscura le conseguenze del progetto Camisea

Pubblicato il 26 Febbraio 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Secondo i dati diffusi dal Banco Central de Reserva (BCR), l’economia peruviana è cresciuta del 5,1% durante l’ultimo trimestre del 2013, durante il quale si è registrato un aumento della domanda interna e del consumo privato. Di recente, il Banco de Crédito del Perù ha annunciato che l’economia del Paese è ancora destinata a crescere: infatti, dalla seconda metà del 2014 crescerà del 5,5% soprattutto grazie ad un aumento delle esportazioni dei prodotti tradizionali e, in particolare, degli investimenti pubblici in elezioni regionali e locali.

Nel frattempo, il governo peruviano ha approvato l’espansione del contestato progetto Camisea, gestito dalle compagnie petrolifere Hunt Oil Company, Pluspetrol e Repsol YPF, nel territorio delle tribù indigene incontattate dell’Amazzonia denominata dal governo “Lote 88”. Si tratta della prima riserva creata per le tribù indigene in Perù e, secondo la Survival International e altre NGO, l’espansione potrebbe decimare le tribù incontattate che vivono nella riserva: infatti, qualsiasi contatto fra gli operai petroliferi e gli indigeni potrebbe causare la diffusione di malattie o di epidemie verso cui gli stessi indigeni non hanno difese immunitarie.

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Secondo le accuse, i tecnici del progetto Camisea avrebbero contattato forzatamente i membri di alcune di queste tribù incontattate: se fosse confermato, allora si tratterebbe di una violazione sia della legge nazionale sia di quella internazionale, che impongono di richiedere agli indigeni il consenso per ogni progetto che interessi le loro terre. La Survival International ha dichiarato: “Il Ministro della Cultura del Perù, che ha il compito di proteggere la popolazione indigena del Paese, ha infatti approvato i piani per la detonazione di migliaia di cariche esplosive, la trivellazione di pozzi esplorativi e l’arrivo di centinaia di lavoratori all’interno della Riserva Nahua-Nanti”.

Già durante gli anni Ottanta, le prospezioni petrolifere effettuate dalla Shell in un’area dell’Amazzonia peruviana sud-orientale, vicino il fiume Urubamba, causarono la morte di quasi metà della tribù Nahua. Stephen Corry, il Direttore Generale di Survival International, ha ricordato la vicenda, commentando: “Trent’anni fa, i lavoratori che stavano facendo le prospezioni per il giacimento di Camisea entrarono nel profondo del territorio dei Nahua e, poco dopo, metà della tribù fu spazzata via dall’influenza e da altre malattie simili. Il governo peruviano non ha imparato nulla dalla propria storia? È disposto a rischiare che succeda di nuovo solo per avere qualche pozzo di gas in più?”.