Grecia tra Samaras e Tsipras

Pubblicato il 9 Dicembre 2014 alle 12:35 Autore: Redazione
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Antonis Samaras, primo ministro della Grecia, ha chiesto al Presidente del Parlamento di rendere la procedura di elezione del nuovo Presidente della Repubblica il più veloce possibile. I creditori internazionali hanno concesso alla Grecia una proroga di due mesi sul salvataggio finanziario ma se le elezioni presidenziali non andranno a buon fine si ricorrerà alle urne. La Syriza di Tsipras nei sondaggi ha sette punti di vantaggio sul partito del premier, Nea Demokratia.

Programma di aiuti

Lunedì sera l’Eurogruppo ha concordato con il governo greco una proroga di due mesi al programma di aiuti economici. Samaras adesso avrà il tempo di concordare con la Troika un nuovo pacchetto di misure d’austerità. I nuovi provvedimenti di rigore però sono temuti dal premier: lo penalizzerebbero nel caso si andasse al voto.

Nuovo Presidente

Comincerà con due mesi d’anticipo il processo di elezione del Presidente della Repubblica. Samaras entro questa settimana dovrebbe annunciare il suo candidato alla successione di Karolus Papoulias, veterano della seconda guerra mondiale e attuale Presidente, il cui mandato scade a Marzo.

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Il primo turno si svolgerà il 17 Dicembre, se il candidato di Samaras non dovesse raccogliere il consenso dei due terzi del Parlamento greco (180 seggi), avrà a disposizione altri due turni che si svolgeranno il 22 e il 29 Dicembre. Se neanche alla terza votazione ci saranno i numeri per eleggere un nuovo Presidente, si dovrà andare alle urne per eleggere un’altra camera unica.

Tsipras aspetta

Samaras ha preferito giocare d’anticipo. Syriza, il partito di Tsipras, in questo momento è forte di un vantaggio di 7 punti su Nea Demokratia nei sondaggi. Se Tsipras vincesse le elezioni per il Parlamento greco (anche nel caso in cui assumesse dei comportamenti meno radicali di quelli tenuti all’opposizione) lavorerebbe per porre fine all’austerity.

Per questo Samaras pensa che di fronte a un tale scenario la Troika abbassi le sue pretese e i deputati dei partiti più piccoli si uniscano alla maggioranza fino a raggiungere i 175 deputati. Numero bastevole per spingere l’opposizione a non tentare il salto nel buio.

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