Dimissioni di Napolitano? Veronesi “Atto di saggezza”

Pubblicato il 2 Gennaio 2015 alle 11:20 Autore: Gabriele Maestri

Umberto Veronesi commenta la volontà di dimettersi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il professore parla dei ruoli di responsabilità ricoperti in età avanzata. “Se siamo d’accordo sul fatto che la mente conta più dell’anagrafe, i ruoli di responsabilità possono sicuramente essere mantenuti fino in età avanzata. Anzi, io sostengo che l’anziano ha il diritto di avere doveri e responsabilità, perché sono questi i principali stimoli per mantenere attivo il cervello”.

Umberto Veronesi, coetaneo di Napolitano, intervistato da Qn sulla decisione del presidente della Repubblica di lasciare il suo incarico. Le dimissioni di chi come Napolitano e Papa Ratzinger, sente di non potercela più fare, sono un atto di coraggio o eccessiva prudenza? “Un atto di saggezza, senza dubbio”.

veronesi commenta prossime dimissioni di napolitano

Secondo il celebre oncologo, “conosco bene il Presidente e lo stimo moltissimo.Sono convinto che abbia pensato fosse giunto il tempo di un ricambio di pensiero alla massima carica dello Stato. È stato un gesto di grande equilibrio».

Del saluto di Napolitano parla anche lo scrittore Raffaele La Capria, intervistato da il Messaggero: “Giorgio ha trovato una meritata sintonia con gran parte degli italiani”. E “lo sforzo” di “proporre un dialogo fondato sulla razionalità in un Paese nel quale, nel campo politico, imperano i battibecchi animaleschi” a suo avviso è stato “ben ripagato in termini di stima e perfino di affetto”.

Secondo La Capria, che gli è amico da settanta anni, il presidente “a volte, nelle difficoltà profonde nella politica italiana che egli si è trovato ad affrontare durante questi quasi nove anni, mi è sembrato il personaggio di una tragedia shakespeariana. Un Re Lear solitario”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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