Isis: la Giordania risponde all’esecuzione del proprio pilota

Pubblicato il 4 Febbraio 2015 alle 13:58 Autore: Guglielmo Sano

L’Isis ha ucciso il pilota giordano Muath al Kasasbeh, il governo di Amman ha risposto con l’esecuzione di due terroristi.

Bruciato vivo

In un video diffuso ieri dall’Isis, riconosciuto autentico dal governo giordano, viene mostrata la brutale esecuzione di Muath al Kasasbeh, pilota giordano catturato dai miliziani dello Stato Islamico lo scorso 24 dicembre a Raqqa, in Siria. La Giordania combatte il Califfato all’interno di una coalizione di paesi arabi. Contenuto delle immagini: Kasasbeh è in gabbia, veste una tuta arancione intrisa di liquido infiammabile; sarà arso vivo. Secondo le autorità di Amman l’esecuzione risale a un mese fa.

Ripercorrendo gli eventi delle ultime settimane quest’ultimo particolare risulta ancora più importante. 24 Gennaio: l’Isis rilascia un video in cui Kenji Goto, ostaggio giapponese, annuncia la morte di Haruna Yukawa, connazionale rapito sempre dagli jihadisti. Goto in quell’occasione accusava il premier giapponese Abe di non aver preso sul serio le minacce dello Stato Islamico, in sostanza, di non aver pagato il riscatto, fissato a 200 milioni di dollari, lasciando così morire Yukawa.

Lo stesso Goto poi annunciava che le condizioni per il proprio rilascio erano cambiate: l’Isis lo voleva scambiare con Sajida Al Rishawi, irachena di 46 anni che nel 2005 aveva partecipato a un attentato considerato l’11 settembre giordano (57 vittime).

isis giordania

La liberazione di quest’ultima non avrebbe avuto alcun valore, rilevano molti analisti, se non quello di sottolineare il legame tra Isis e prima generazione di Al Qaeda (sembra che la Al Rishawi fosse in contatto con Abu Musab Al Zarqawi, capo di Al Qaeda irachena tra il 2004 e il 2006)

27 gennaio: altro video con protagonista Goto. L’ostaggio giapponese annuncia che, se nelle successive 24 ore il governo giordano non avesse liberato Sajida Al Rishawi, l’Isis avrebbe ucciso il pilota di Amman. Tuttavia, non era stata fornita alcuna prova del fatto che Kasasbeh fosse ancora in vita. Il 28 gennaio il governo giordano ha comunque acconsentito a rilasciare Sajida Al Rishawi in cambio della liberazione del proprio militare. Nel tentativo di accordo, il primo negoziato pubblicamente da un governo con l’Isis, non si menzionava Goto (pare sia stato decapitato).

Occhio per occhio

Dopo la pubblicazione del video della morte di Kasasbeh, il governo giordano ha letteralmente giurato vendetta all’Isis. Poco prima dell’alba sono stati giustiziati nel carcere si Swaqa, 70 chilometri a sud di Amman, Sajida Al Rishawi e Ziyad Al Karboli, terrorista di Al Qaeda condannato a morte nel 2008 per l’omicidio di un giordano. Oggi sono in programma altre 3 esecuzioni. Anche se l’opinione pubblica è divisa al riguardo sembra probabile che i raid anti-Isis, non solo continueranno, ma vedranno un ancora maggiore coinvolgimento dell’aviazione giordana.

La Giordania negli ultimi anni ha giocato un ruolo chiave in Siria: sostenendo i ribelli che combattono contro il governo di Assad si proponeva di tenere lontano dal proprio territorio insurrezioni simili. Amman ha poi perso il controllo sul nord-est siriano quando l’Isis ha scavalcato gli originari gruppi di opposizione dando il via al progetto del Califfato che contempla anche il rovesciamento della monarchia giordana, giudicata illegittima.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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