Fatturazione elettronica e liberalizzazioni nel Consiglio dei Ministri del 20 febbraio

Pubblicato il 17 Febbraio 2015 alle 18:09 Autore: Alessandro De Luca
governo renzi

Sarà un Consiglio dei Ministri all’insegna dei provvedimenti economici, quello che si svolgerà venerdì 20 febbraio. Oltre alla riforma del Catasto, che verrà completata entro il 2019, il governo intende vagliare altre due misure: quella sul fisco internazionale e il ddl concorrenza.

Fisco internazionale: al via la fatturazione elettronica

Tracciare i pagamenti per arginare il fenomeno dell’evasione fiscale. E’ quanto l’esecutivo intende raggiungere con l’introduzione della fatturazione digitale entro il 2017, che verrà stabilita con l’approvazione dei decreti attuativi della delega sul fisco internazionale.

Per artigiani e commercianti, quindi, sarà previsto lo scontrino elettronico, così come la fatturazione elettronica. Si tratta di un provvedimento che già il secondo governo Prodi aveva preso in considerazione, ma che era caduto nell’oblio dopo la sua caduta, nel 2008. Nella mattinata, poi, gli organi di stampa avevano diffuso la notizia dell’istituzione di un bollo sui versamenti in banca di denaro contante di valore superiore ai 200 euro. Tuttavia, il Ministero dell’Economia ha smentito il tutto nel pomeriggio.

L’esame della bozza del ddl “Concorrenza”

L’esecutivo, poi, lavorerà su un secondo fronte: quello del disegno di legge “Concorrenza”, che opererà alcune liberalizzazioni in alcuni campi, che spaziano dal Rc auto sino alle utenze di gas e luce, passando per le farmacie e il trasporto pubblico locale.

liberalizzazioni

Il ddl dovrebbe prevedere la fine del sistema “a maggior tutela” entro metà del 2015 per quanto riguarda il gas ed entro il 2016 nel settore energetico, così come polizze di inferiore entità per quegli automobilisti che accettano maggiori controlli sul veicolo o modalità di riparazione proposte dalle compagnie. In programma, poi, c’è anche la contrastata norma sulla vendita dei medicinali di fascia C al di fuori delle farmacie, che passerebbero da una per ogni 3.300 abitanti a una per ogni 1.800.

Inoltre, secondo quanto riporta Repubblica, il governo vorrebbe ridimensionare il costo degli operatori telefonici, facendo sparire quelli di recesso. Lo scopo, si legge in un articolo del quotidiano romano, dovrebbe “ridurre al minimo possibile il peso sulle spalle degli utenti”.
Prevista, infine, dei tagli anche per i notai, la cui consultazione non sarà più obbligatoria nel contesto di alcuni passaggi burocratici che, però, nella bozza, non sono stati definiti ancora in maniera precisa. “Se andiamo dal notaio un po’ meno volte non è un grande problema” ha affermato Matteo Renzi.

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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