Riconoscimento Palestina: sulle mozioni approvate dalla Camera

Pubblicato il 28 Febbraio 2015 alle 12:30 Autore: Redazione

Riconoscimento Palestina: esperti di cose di Medio Oriente spiegano che per contrastare il terrorismo jihadista “non basteranno armi e denaro”, ma che l’Occidente deve essere “ in grado di proporre al mondo sunnita una narrazione alternativa e più convincente”.

Le due mozioni

Uno di questi nuovi racconti è sicuramente costituito dal riconoscimento dello Stato di Palestina. In questo senso, la Camera dei deputati ha approvato due mozioni. La prima prevede di «continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della costituzione di uno stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, sulla base del reciproco riconoscimento», mentre la seconda impegna il Governo «a sostenere sia in sede bilaterale che multilaterale, di concerto con i partner europei, la tempestiva ripresa del negoziato diretto fra israeliani e palestinesi, come via maestra per la realizzazione degli Accordi di Oslo» e a «promuovere il raggiungimento di un’intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello Stato d’Israele e l’abbandono della violenza, determini le condizioni per il riconoscimento di uno Stato palestinese».

Si tratta sicuramente di due mozioni dal contenuto molto diverso. Ma, in considerazione del fatto che l’ambasciata israeliana a Roma ha fatto sapere di accogliere positivamente la scelta del Parlamento italiano, non sono affatto ridicole. E’ pacifico sostenere che il primo passo per la creazione vera e propria di uno Stato Palestinese è il necessario coinvolgimento di Israele e di conseguenza il suo beneplacito.

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Pressione esterna

La pace e la conseguente nascita dello Stato di Palestina sono talmente necessari che è utile “astrarsi dal piano della giustizia e porsi su quello della possibilità”. Questa considerazione si basa sul fatto che l’equivoco in cui spesso cade la Comunità Internazionale è l’illusione che Hamas e Israele desiderano realmente una pace.

Hamas e Israele sono “ nemici sul campo, ma alleati nel seppellire ogni residua possibilità anche solo di immaginare una pace fondata sulla soluzione dei due Stati”. Il cinismo è l’unico comune denominatore tra le rivendicazioni. Israele non ha alcun interesse ad eliminare Hamas in quanto una volta creato un vuoto, esso sarà riempito da qualcun altro. E questo qualcun altro potrebbe essere anche il califfato dell’Is che è pronto ad espandersi.

Allo stesso modo, Hamas torna al centro della scena politica palestinese poiché è capace di “usare la guerra per risollevare il proprio credito nel composito ed eterodiretto fronte della resistenza palestinese”. In questo quadro così complesso, dove si combatte anche per pochi chilometri quadrati, dove il compromesso è visto come debolezza, dove anche “dichiarare accettabile una concessione significa privarla automaticamente di valor contrattuale”, deve essere la Comunità Internazionale a imporre compromessi non giusti, ma possibili.

Solo una pressione esterna può dissuadere sia gli israeliani e palestinesi a rinunciare all’intransigenza. Per questo motivo, anche se confuso e apparentemente contrastante, costituisce un bene l’approvazione delle due mozioni sopra citate.

Francesco Migliore

 


 

 

Cfr. Mario Giro, La sfida che ci lancia lo Stato Islamico, in Limes, 29/12/2014

In questo Cfr. Daniela Preziosi, Scotto (Sel): «Un sì alla Palestina è un colpo all’Isis», in Il Manifesto, 20/02/2015.

La prima mozione è del Partito Democratico sulla «promozione» del riconoscimento dello stato di Palestina è stata approvata con 300 voti favorevoli e 45 contrari, mentre la seconda che subordina l’impegno per il riconoscimento dello Stato palestinese al raggiungimento di un’intesa politica tra i palestinesi e alla ripartenza del processo di pace, è di Area Popolare ed è stata approvata con 237 sì e 84 no.

Cfr. Riconoscimento Palestina, Camera approva due mozioni contrastanti. Israele plaude, in La Repubblica, 27/02/2015

In questi termini si è espresso Stefano Fassina. Cfr. Palestina, ok della Camera a 2 mozioni: ma una sola è per riconoscimento, in Il Fatto quotidiano, 27/02/2015

Cfr. Giovanni Fontana. Israele e Palestina. L’unica pace possibile. In Le Maschere del Califfo, in Limes, cit. p. 199

Cfr. Umberto De Giovannangeli, Per Israele Hamas è il male minore, in Le Maschere del Califfo, in Limes, cit. p. 220

Cfr. Umberto De Giovannangeli, Per Israele Hamas è il male minore, in Le Maschere del Califfo, in Limes, cit. p. 220

Cfr. Giovanni Fontana. Op. cit. p. 202

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