Camera approva il Def: “tesoretto” finanziato col deficit

Pubblicato il 23 Aprile 2015 alle 18:23 Autore: Giacomo Salvini
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Il “tesoretto” da 1,6 miliardi previsto dal Documento di economia e finanza (Def) sarà finanziato con il “congelamento” di risorse già stanziate dal governo nel bilancio 2015. Tutto ciò “in attesa di registrarlo” in autunno con l’assestamento, cioè con la legge di stabilità. Questo si legge nella risoluzione di maggioranza sul Def 2015 approvata oggi dalla Camera con un margine piuttosto cospicuo: 328 sì, 159 no.

Ma il finanziamento del “bonus” rimane l’unica cosa certa. Non è ancora chiaro, infatti, come questi soldi – che una forma di indebitamento sono e tale rimangono – verranno spesi. Al netto del dibattito dei giorni passati, la risoluzione di maggioranza approvata oggi dice solo che “il governo si impegna a conseguire i saldi di finanza pubblica nei termini indicati nel quadro programmatico del Def” (cioè rapporto deficit/Pil al 2,6% per quest’anno) rafforzando “l’implementazione delle riforme strutturali già avviate, nel limite dell’obiettivo programmatico indicato”. Tanto fumo e niente arrosto, direbbe qualcuno. Pur rimanendo nel vago, però, sembra proprio che il miliardo e mezzo a disposizione non sarà impiegato – come chiede Bankitalia – per aggiustare i conti pubblici.

Nessun tesoretto

Che si voglia chiamarlo “bonus” o “tesoretto”, la sostanza non cambia: gli 1,6 miliardi previsti dal Def 2015 sono finanziati in deficit. Cioè costituiscono un ulteriore indebitamento dei conti pubblici. Facciamo un po’ di chiarezza. Il governo aveva previsto che quest’anno il rapporto deficit/Pil italiano sarebbe stato del 2,6% contro un “tendenziale” 2,5%. Il miliardo e mezzo “scovato” dal governo quindi corrisponde al differenziale tra questi due dati: lo 0,1%.E per quale motivo il deficit/Pil sarebbe più basso rispetto a quello previsto? Semplice: il governo ha stimato che la crescita per quest’anno non sarà dello 0,6% ma dello 0,7%. Cioè, le stime di crescita del Pil sono state riviste al rialzo. Per ora, quindi, il “tesoretto” non esiste. E tutto sarà più chiaro a fine anno quando, storicamente, i dati sulla crescita vengono rivisti al ribasso. E’ proprio questo ad aver spinto Fabrizio Forquet a citare Sabina Guzzanti in un editoriale apparso qualche giorno fa sul Sole 24 Ore: “se il tesoretto è solo un’arma di distrazione di massa” titolava il quotidiano di Confindustria.

Brunetta: “Ennesimo imbroglio di Renzi”

Renato Brunetta ormai è diventato l’anti-Renzi per definizione. Appena il governo fa una mossa, lui è subito pronto a screditarla. Se poi la critica riguarda le riforme economiche, la tiritera è scontata. La scelta di “congelare” le risorse per finanziare il bonus, ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia alla Camera, è “l’ennesimo imbroglio di Renzi e della sua politica economica ‘drogata’ da deficit spending (spesa in deficit, ndr)” perché “i soldi non ci sono e verranno comunque spesi”.

Sgravi ai Comuni

Ma non c’è solo il “bonus” nel Def approvato dalla Camera e in arrivo al Senato. Qualche settimana fa l’accordo è stato trovato anche sui tagli ai Comuni previsti dalla legge di stabilità dello scorso anno: i 27 milioni richiesti a Roma, Napoli e Firenze saranno complessivamente ridotti e redistribuiti sugli altri. Nella risoluzione si legge anche che al governo viene richiesto di valutare la proroga degli sgravi contribuiti per i nuovi assunti oltre quest’anno. E come? “Eventualmente modificando l’entità del beneficio e l’area di applicazione”.

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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