Estonia: chiamata alle armi per gli hacker

Pubblicato il 27 Aprile 2015 alle 14:49 Autore: Guglielmo Sano

Estonia: pronto un esercito di esperti informatici volontari per difendere il paese più informatizzato al mondo.

L’esercito degli hacker

L’intelligence di Tallin sta formando un esercito di hacker: il reclutamento degli esperti informatici comprende tutte le categorie di cittadini; in centinaia hanno risposto all’appello e si sono dichiarati pronti a difendere il piccolo stato baltico dagli attacchi cibernetici (il numero effettivo degli aderenti resterà “classificato”).

L’Estonia, conta poco più di un milione di abitanti, è il paese più informatizzato al mondo: quasi la totalità delle transazioni bancarie avviene online e, alle ultime elezioni, il 30% dei voti è stato espresso con un click sul mouse.

Additata in virtù di quanto detto come un esempio per tutto il mondo, la piccola repubblica baltica resta comunque molto vulnerabile: è ancora vivo nel paese il ricordo dell’attacco informatico del 2007, uno dei più grandi attacchi informatici della storia, quando i siti delle istituzioni e delle banche andarono in tilt per ore. Proprio perché fatti del genere non accadano più è scattata la “chiamata alle armi” per tutti gli esperti informatici.

estonia nato

La guerra sul web

Non si riuscì mai a scoprire chi ci fosse dietro l’attacco del 2007: per gli estoni è certo che sia stata opera della Russia. In quel periodo la decisione di rimuovere un monumento sovietico della capitale determinò un’escalation di tensione con Mosca. Se una situazione del genere dovesse ripetersi entrerebbero in azione i “riservisti”.

La maggior parte degli attacchi cibernetici subiti dall’Estonia, nella stessa categoria rientra quello di 8 anni fa, è di tipo D-DOS (Distributed Denial Service). Questo genere di attacco consiste nell’intasare dei server con “cascate” di dati. Gli attacchi D-DOS sono tra i meno sofisticati, possono essere lanciati anche da singoli individui non troppo esperti, e servono sostanzialmente a distrarre le difese informatiche, lasciando scoperto un “fronte” più importante.

Non è difficile isolare il server che ha lanciato l’attacco, tuttavia, serve personale con specifiche competenze; i governi di solito lo ricercano nel settore privato con un impatto non indifferente sui bilanci statali. L’Estonia tenta di risolvere il problema con la creazione della “riserva”: il suo compito sarà proprio quello di contrastare gli attacchi di medio-basso livello, non incidendo sulle risorse umane della Difesa.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →