Mafia Capitale, il sondaggio shock su Roma: M5S davanti a Pd e centrodestra

Pubblicato il 9 Giugno 2015 alle 17:00 Autore: Alessandro De Luca
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Gli effetti di Mafia Capitale sul sistema politico capitolino cominciano a farsi sentire, senza risparmiare centrosinistra e centrodestra. A dirlo un sondaggio riservatissimo, che vede l’ascesa del Movimento Cinque Stelle e un vistoso calo dei principali attori politici attualmente in campo.

Sondaggio Roma, Crescono anche Alfio Marchini e Matteo Salvini

Secondo la rilevazione, i grillini sarebbero al 30% dei voti, mentre i democratici scenderebbero a un misero 17%, diventando la terza formazione per consensi nella Capitale. Già, perché il Pd sarebbe superato anche dalla lista di Alfio Marchini, il civico che, nel 2013, fece da terzo incomodo tra l’eletto Ignazio Marino e l’uscente Gianni Alemanno e che sarebbe al 20%.

Nel fronte centrodestra, poi, l’unico che può dirsi soddisfatto è il leghista Matteo Salvini che, secondo il sondaggio, raccoglierebbe circa l’8% dei voti. Il resto dei voti, invece, va ripartito tra Fratelli d’Italia, Nuovo Centrodestra e Forza Italia.

Comunque, il primo vero partito della Capitale, oggi, è quello del non voto, con 51 romani su 100 che non andrebbero a votare alle prossime elezioni. Un dato che è stato considerato avvilente, ma che, in fondo, è in linea con le elezioni comunali del 2013, quando, al primo turno, votò il 52,81% degli aventi diritto, che scese al 45,05% del ballottaggio.

Sondaggio Roma, i 45 giorni più lunghi della storia amministrativa della Capitale

Comunque, l’unica cosa certa, per il momento, è che la Capitale si avvia a vivere i 45 giorni più lunghi della sua storia amministrativa e che, dopo di essi, il voto potrebbe essere ancora più lontano di quanto sperano, oggi, le opposizioni di Aula Giulio Cesare. Lo scioglimento del comune per infiltrazioni della criminalità organizzata, infatti, prevede un commissariamento che può durare da 12 a 24 mesi, con il rischio che, nella Capitale, le prossime elezioni si possano tenere nel 2017.

Il condizionale è, comunque, d’obbligo, perché per capire cosa succederà nella Città Eterna si dovrà aspettare fine luglio, quando il Viminale acquisirà la relazione del nuovo prefetto Franco Gabrielli che, in questi giorni, dovrebbe ricevere il parere della commissione d’accesso agli atti.

Cantone: “Commissariare Roma è complicato”

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In merito al possibile scioglimento dell’Assemblea capitolina è intervenuto anche il presidente dell’Autorità nazionale Anti-corruzione Raffaele Cantone, che, a Otto e Mezzo, ha affermato che “non bastano i reati, bisogna dimostrare anche che il sistema delle infiltrazioni ha inquinato la macchina amministrativa, che a Roma è enorme”.

Il magistrato in aspettativa Alfonso Sabella, assessore alla Legalità al Campidoglio, ai microfoni di Cusano Radio Campus ha parlato del commissariamento come “un salto nel buio tremendo”, sottolineando che, oltre al Giubileo e ai riflessi negativi sulla candidatura della Capitale per le Olimpiadi del 2024, ci sarebbe il problema di sostituire più di 500 amministratori.

“Un commissario oggi dovrebbe venire a sostituire 526 persone – ha affermato Sabella – Cerchiamo di essere realisti. Stiamo parlando di 15 presidenti di Municipi, 25 consiglieri e 6 assessori per Municipio, 48 consiglieri comunali, 12 assessori della giunta e un sindaco”. Il magistrato, che è anche il delegato del Campidoglio per il Municipio Roma X “Ostia”, ha, poi, detto che “ciò che è emerso da quest’inchiesta  è che il principale marcio si annidava, in parte nella politica, ma soprattutto nella macchina amministrativa”, concludendo che “se mandi a casa la politica e tieni la macchina amministrativa che cosa hai risolto?”.

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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