Ecco come la pagina “Napoletani con Salvini” ha fregato (quasi) tutti

Pubblicato il 16 Giugno 2015 alle 11:47 Autore: Antonio Atte

Un bel giorno sul pianeta Facebook fa la sua comparsa una pagina dal titolo “Napoletani con Salvini”. Il gruppo si presenta con un’immagine copertina che ritrae il leader della Lega con lo sguardo fiero rivolto verso l’orizzonte: alle sue spalle, il Vesuvio. Nella presentazione si legge: “Pagina di NAPOLETANI PERBENE che sostengono Matteo Salvini. Chiediamo LAVORO, RISPETTO PER L’IDENTITA’ NAPOLETANA, AUTONOMIA, LEGALITA’”. E tra gli utenti napoletani del social network esplode subito l’indignazione.

La pietra dello scandalo, però, è rappresentata da un greve accostamento fotografico tra Samantha Cristoforetti e i marò: la didascalia che accompagna la foto è scritta in un italiano stentato. L’immagine ottiene più di 15mila condivisioni e più di 3 milioni di visualizzazioni su Facebook: praticamente l’11,5% degli utenti italiani di Facebook ha visto questo meme.

I due autori della pagina, optando per l’anomimato, hanno dunque deciso di rispondere alle nostre domande e di venire allo scoperto, rivelando l’intento goliardico che si cela dietro l’operazione social di “Napoletani con Salvini”.

Come nasce Napoletani con Salvini?

Per noia. Scatenare ondate di indignazione è altrettanto bello che prendere molti like, forse pure meglio. Abbiamo pensato che sarebbe stato divertente provocare i più permalosi di tutti: i napoletani. Essendo napoletani anche noi, sapevamo bene che per ottenere le incazzature maggiori bastava usare il pantheon partenopeo (Maradona, Troisi, Pino Daniele ecc.) per fare una improbabile propaganda al personaggio più controverso di tutti, Matteo Salvini. Il bello del trolling è che avvolge tutti in una spirale di fango: leghisti, antileghisti, non si salva nessuno. Anche noi che abbiamo perso un bel po’ di tempo dietro a questa idiozia, in fondo, ci siamo trollati da soli.

Come avete proceduto?

Abbiamo solo portato all’estremo le stesse tecniche comunicative di Salvini: gusto per la provocazione, semplificazioni, benaltrismo spinto. Per qualche giorno abbiamo avuto successo per lo stesso motivo per cui ha successo Salvini: perché dire una cosa intelligente attrae solo gli intelligenti, spararla grossa attira tutti. Chi va sulla bacheca di Salvini a sfotterlo o insultarlo lo legittima e fa il suo gioco.

Ma cosa ne pensate davvero di Salvini?

La cosa è totalmente irrilevante, perché noi abbiamo fatto solo becera propaganda, non c’era alcun discorso politico. Ma non c’è niente di politico nemmeno nella propaganda avversa a Salvini: quel che è certo è che lui è tutt’altro che uno stupido. Al contrario, è molto furbo, e solo quando ce ne faremo una ragione potrà essere annientato politicamente. Non dimentichiamoci però che lui c’è perché c’è un elettorato a votarlo, non viceversa.

Avete notato qualcosa di particolare in chi veniva a commentarvi?

Abbiamo notato una cosa curiosa: in molti (o almeno il campione costituito da quelli che sono venuti a insultarci) non conoscono affatto Matteo Salvini e l’attuale proposta della Lega, sono rimasti tutti all’epoca di Bossi e della Padania, quando la politica era più semplice di quella di oggi: per loro i leghisti sono nazisti, razzisti, ignoranti, stupidi. Fine. Il bello è che, in due casi su tre, i concetti venivano espressi in un italiano molto stentato. E ti parlo di migliaia di commenti. La seconda cosa che abbiamo notato è che la maggior parte della gente non è affatto democratica o disposta al dialogo.

Vi aspettavate 3 milioni di visualizzazioni per la foto di Samantha Cristoforetti con i marò?

Per nulla, perché quell’immagine non vuol dire assolutamente nulla. Siamo rimasti molto stupiti del fatto che così tanta gente abbia sentito il bisogno di spiegarci perché la vicenda dei marò non c’entra niente con la Cristoforetti.

samantha cristoforetti

Perché secondo voi così tante interazioni?

Facebook serve a una sola cosa: a mostrarci migliori degli altri. E quindi la cosa da pubblicare sulla nostra pagina doveva essere quanto più stupida possibile, perché tutti non vedono l’ora di venire a farti notare che sei più stupido di loro, e di riflesso, a elogiare se stessi. Ognuno si è sentito speciale nel venirci a riproporre lo stesso video dei cori anti-napoletani di Salvini come altri mille prima di lui.

Qual è stata la cosa più divertente?

Indubbiamente la cosa più divertente è stata utilizzare opinioni di chi non è propriamente leghista per corroborare le nostre tesi: Selvaggia Lucarelli, i vari neo-borbonici, i 99 Posse, Adriano Celentano, Fiorella Mannoia. E il bello è che i discorsi filavano: se, per un momento, tralasciassimo Salvini e la storia della Lega, molti di loro non sarebbero così lontani dalle istanze leghiste.

Cosa ne pensate della polemica su Umberto Eco e internet?

Non siamo di quelli che ci tengono a venirti a spiegare cos’è che Umberto Eco ha veramente detto. Assodato che le cose sono sempre più complesse di un titolo di giornale, la cosa interessante è che Internet consente a dei tizi qualsiasi che su Facebook lavorano “presso me stesso” di sindacare le parole, non del primo stronzo, DI UMBERTO ECO, luminare della comunicazione da decenni. Paradossalmente hanno confermato quello che credevano che Eco avesse detto.

Internet quindi è davvero popolato da legioni di imbecilli?

Guarda che è la stessa gente che popola il pianeta, solo che prima non la vedevamo esprimersi per iscritto in un luogo dove potenzialmente tutti possono leggere. Tra l’altro, a quanto pare, gli imbecilli sono sempre gli altri. Quindi, o siamo imbecilli tutti, o non lo è nessuno. Il fatto è che Internet è una novità per molti italiani, e in questa fase non tutti hanno già sviluppato gli anticorpi necessari a dare il giusto peso a ciò che leggono. Siamo ancora fermi al fatto che, se uno legge una frase che gli dà fastidio, non può fare a meno di indignarsi e invocare la censura di quella frase, oppure prenderla per il culo con spocchia. Probabilmente fra qualche anno tutti ne avranno viste talmente tante che una pagina come Napoletani con Salvini non avrebbe più motivo di essere insultata: sarebbe semplicemente ignorata.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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