Dati Istat, a Maggio tasso di disoccupazione invariato al 12,4%

Pubblicato il 30 Giugno 2015 alle 10:49 Autore: Gabriele Maestri
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A maggio il tasso di disoccupazione resta invariato al 12,4% rispetto al mese precedente. Lo rileva l’Istat dopo il calo registrato ad aprile. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è diminuito dell’1,8% (59 mila persone in meno) e il tasso di disoccupazione di 0,2 punti percentuali. A maggio ci sono 63 mila occupati in meno rispetto ad aprile (-0,3%). Lo rileva l’Istat che segnala anche un aumento sostanzialmente della stessa entità (+60 mila persone) rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione, pari al 55,9%, cala nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali ma aumenta nell’ultimo anno di 0,3 punti.

Tasso di disoccupazione in crescita tra gli uomini

A maggio il numero di occupati diminuisce rispetto ad aprile sia per la componente maschile (-0,3%) sia per quella femminile (-0,2%). Sia il tasso di occupazione maschile, pari al 64,6%, sia quello femminile, pari al 47,4%, registrano un calo di 0,1 punti percentuali. Nell’ultimo mese la disoccupazione cresce tra gli uomini (+1,7%) mentre cala tra le donne (-2,2%). Lo stesso andamento si osserva per i tassi di disoccupazione: quello maschile, pari al 12,1%, aumenta di 0,2 punti percentuali, mentre quello femminile, pari al 12,7%, diminuisce di 0,2 punti.

Disoccupazione giovani al 41,5%

Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Il numero di giovani inattivi aumenta dell’1% nel confronto mensile (+43 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni cresce di 0,8 punti percentuali, arrivando al 74,3%. Con riferimento alla media degli ultimi tre mesi, per i giovani 15-24enni si osserva la crescita del tasso di disoccupazione (+0,3 punti percentuali) e il calo del tasso di inattività (-0,2 punti), mentre il tasso di occupazione rimane stabile.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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