Infografiche – Prezzi città: New York e la Svizzera le più costose, ma il potere d’acquisto italiano è molto basso

Pubblicato il 30 Settembre 2015 alle 10:07 Autore: Emanuele Vena
prezzi città infografiche

Le città più costose del mondo? New York e le principali città svizzere. Questo il risultato di uno studio di UBS Banca intitolato “Prezzi e Salari” che, periodicamente, verifica il livello dei prezzi, dei redditi ed il potere d’acquisto nelle principali città del mondo.

Nello studio, UBS prende in considerazione 71 città sparse per il mondo ed un paniere di 122 tra beni e servizi, riservando particolare attenzione inoltre al peso rivestito dalla variabile rappresentata dal costo degli affitti.

Prezzi città, le infografiche

Qui di seguito un’infografica in cui è presente la top 10 delle città più costose (affitti compresi), a cui sono aggiunte le uniche 2 città italiane oggetto dello studio, vale a dire Milano e Roma.

prezzi città infografiche

Come si può notare dal grafico – che non è basato su valori monetari assoluti, ma prende come indice di comparazione la città più costosa, ovvero New York, fissandone il valore a 100 – la metropoli statunitense è la città più costosa tenendo conto anche del costo degli affitti. A seguire ci sono subito le uniche 2 città elvetiche prese in esame, ovvero Zurigo e Ginevra, che occupano gli altri gradini del podio. Nessuna italiana nelle prime 10, dove invece spiccano altre 3 città dell’Europa settentrionale – Londra, Oslo e Copenhagen – 2 città asiatiche – Hong Kong e Tokyo – a cui si aggiungono Sydney e Chicago.

La classifica cambia un pò invece escludendo la variabile affitti. Tralasciando il fardello rappresentato dalla pigione, a sbaragliare la concorrenza sono le due città svizzere, che precedono New York ed Oslo, che si conferma al 4° posto. Sale invece Copenhagen, che passa dall’8° (con affitti) al 5° posto, stesso trend di Tokyo (dal 10° all’8°. Stabile Chicago (7° posto), mentre Londra e Sydney diventano più “cheap” escludendo gli affitti, perdendo entrambe una posizione (passando rispettivamente dal 5° al 6° posto e dal 9° al 10°).

Nel passaggio dalla top ten con affitti a quella senza, l’unico vero avvicendamento avviene tra Hong Kong ed Auckland. Se la cittadina asiatica diventa decisamente più conveniente escludendo la variabile degli affitti – passando dal 6° addirittura al 19° posto), percorso inverso fa invece la città australiana, che passa dal 12° al 9° posto.

Come già anticipato, Milano e Roma, considerate tra le città più costose d’Italia, non entrano in nessuna delle due top ten. Nella classifica che include gli affitti il capoluogo lombardo è al 16° posto, salendo però al 13° nella classifica che li esclude. Stazionaria invece Roma, che in entrambe le classifiche si colloca al 28° posto, dietro anche ad altre capitali come Parigi, Helsinki, Dublino e Seul.

Meno costosa significa più conveniente? In realtà, la situazione cambia drasticamente prendendo in considerazione le ore lavorative ed il costo della vita. Per acquistare un Big Mac un lavoratore romano o milanese deve lavorare 18 minuti, quasi il doppio rispetto alle tre città – New York, Zurigo e Ginevra – in cima alla classifica delle città più costose. Non va meglio cambiando il bene da acquistare: per un I-Phone 6 a Zurigo bastano 20 ore di lavoro, a differenza di Roma in cui ne servono ben 53.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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