Vittorio Feltri commenta il titolo ‘Bastardi islamici’: “Come vogliamo chiamarli, discoli oppure birichini?”

Pubblicato il 20 Novembre 2015 alle 09:15 Autore: Giuseppe Spadaro
vittorio feltri, isis, titolo libero, il giornalista mentre poggia la mano destra su montatura occhiali

Vittorio Feltri torna sul titolo con cui Libero ha aperto il giornale all’indomani degli attentati di sabato 14 Novembre a Parigi. Il giornalista lo fa con sottile ironia rilanciando il senso e la scelta del titolo. “Il titolo di Libero ‘Bastardi Islamici’? E Come vogliamo chiamarli, discoli o birichini? Non credo sia esagerato definire bastardi i terroristi che hanno compiuto una strage come quella di Parigi”. Vittorio Feltri ne parla ad programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora, condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.

vittorio feltri, isis, titolo libero, il giornalista seduto su un poltrona bianca con abito scuro

Vittorio Feltri: “Bisogna legger oltre il significato delle parole”

Quando i conduttori hanno chiesto “Signor Vittorio Feltri ma il titolo del quotidiano non era ‘Bastardi Terroristi’, è molto diverso rispetto a ‘Bastardi Islamici’. Non trova?” lui ha risposto “Bisogna legger oltre il significato delle parole”. E quale sarebbe questo significato? “Bastardi è un termine che si riferiva a tutti i terroristi, non a tutti gli islamici. Il titolo si riferiva al fatto che i terroristi che hanno colpito in Francia non sono dei frati trappisti o degli scout ma degli islamici”. Quindi se dei terroristi italiani facessero un attentato, si potrebbe fare il titolo ‘Bastardi Cristiani’? “Se ci fossero dei terroristi cristiani che vanno in un paese a compiere degli attentati, perché non definirli cristiani? Se lo facessero si potrebbe fare, ma non lo fanno, quindi non possiamo definire i cristiani terroristi. Mentre quelli a Parigi, guarda caso, sono islamici, o islamisti” ha concluso Vittorio Feltri.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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