Caso Consip, secondo Il Fatto Quotidiano il ministro Lotti risulterebbe indagato

Pubblicato il 23 Dicembre 2016 alle 12:58 Autore: Andrea Turco
Luca Lotti

Oggi il Fatto Quotidiano ha aperto in prima pagina con una notizia che, se confermata, ha del clamoroso. Luca Lotti, neo ministro allo Sport e fedelissimo di Renzi, sarebbe indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Napoli sulla corruzione in Consip che vede indagati tra gli altri Alfredo Romeo, e il dirigente della Consip Marco Gasparri. Ad indagare su Lotti ci sarebbe Giuseppe Pignatone.

A fare il nome di Lotti è stato Luigi Marroni, ex assessore alla sanità della Regione Toscana che “ha tirato in ballo anche il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, comandante della Legione Toscana, indagato per le stesse ipotesi di reato”.  A far partire gli accertamenti che hanno portato a indagare tre persone, oltre a Lotti e Saltalamacchia c’è anche il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, sarebbe stata “una bonifica contro le microspie”.

La replica di Lotti

Il ministro Lotti replica alle accuse con un post su Facebook.

“Sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio”, scrive. “È una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. Sto comunque tornando a Roma per sapere se la notizia corrisponde al vero e, in tal caso, per chiedere di essere sentito oggi stesso. È una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa”.

“Dopo settimane di lavoro molto intenso tra referendum, crisi di governo e primi passi del nuovo impegno come ministro – prosegue Lotti – mi ero preso un giorno di ferie per la prima  recita di Gherardo, mio figlio. Oggi però un giornale scrive che sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio in una inchiesta che vedrebbe indagato persino il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri. Noi non scappiamo dalle indagini: siamo a totale disposizione di ogni chiarimento da parte dell’autorità giudiziaria. La verità è più forte di qualsiasi polemica mediatica e non vedo l’ora di dimostrarlo”.

Il Fatto Quotidiano pone però alcune domande a cui ancora non è stata data risposta.

Marroni potrebbe anche avere travisato le frasi dei suoi interlocutori o potrebbe ricordare male. Come si spiega, però, il suo ritrovamento delle cimici dopo i colloqui con gli amici toscani? In questa storia le cose sono due: o Marroni ha capito male ed è stato molto “fortunato”a pescare le cimici o qualcuno mente

Tiziano Reni non è indagato. Luca Lotti e compagni sono innocenti fino a prova contraria. Però resta una domanda: Marroni è amico dei Renzi, padre e figlio; perché l’amministratore di una società nominato dal governo Renzi dovrebbe accusare gli amici di Matteo Renzi di avergli rivelato l’esistenza di un’indagine nelle cui carte potrebbero esserci elementi imbarazzanti su Tiziano Renzi?  Anche a questa domanda dovranno rispondere i pm romani.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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