Terremoto Centro Italia: il sindaco Pirozzi lancia la Contea di Amatrice

Pubblicato il 7 Febbraio 2017 alle 18:20 Autore: Beniamino Valeriano
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Terremoto Centro Italia: il sindaco di Amatrice lancia la Contea di Amatrice

“Serve l’esenzione delle tasse e dei contributi, non la sospensione”. Così Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, che questa mattina è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. Il sindaco ha ribadito la necessità di adottare delle misure straordinarie per far ripartire i comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso.

Pirozzi ha chiesto l’esenzione dal pagamento delle tasse, per almeno quattro anni, per tutti quei comuni inseriti nella zona rossa. “La vicenda è chiara. Partiamo dal presupposto che qui non c’è più niente e il 99.9% delle attività non esiste più. Se questo nel decreto – ha ribadito con forza Pirozzi – non ci sarà verrà persa l’occasione di fare un salto di qualità da parte della politica”.

Terremoto Centro Italia: pronto il piano B

Nelle ultime ore sembra sempre più lontana la “no tax area” per i comuni del cratere. Il sindaco Pirozzi sta già studiando un piano B nel caso in cui la sua richiesta non venga accolta dal governo.

“Siamo pronti a sostenere noi le nostre attività con la creazione della Contea di Amatrice, grazie al contributo dello Stato, che sono gli italiani. Abbiamo le risorse per sostenere chi decide ancora di resistere qui, perché per 4 anni almeno si tratta di resistere. C’è la possibilità – ha continuato – di non incorrere in nessuna sanzione, c’è il de minimis che è stabilito come aiuto che possono dare i comuni e le amministrazioni pubbliche alle singole imprese, noi non andiamo a sforare, abbiamo richiesto tutti i codici alle imprese e alle piccole imprese che erano presenti qui prima del 24 agosto, stiamo pensando a un regolamento, è tutto preparato”.

Terremoto Centro Italia: non tutti i comuni sono uguali

Pirozzi ricorda poi come non tutti i comuni  sono stati colpiti dal terremoto allo stesso modo. “Io capisco che si voglia accontentare tutti, ma questo è sbagliato. Bisogna restringere queste misure a chi realmente ha perso tutto”. Il riferimento esplicito va a quelle città che non hanno subito danni sostanziali e che potrebbero, invece, avere un vantaggio sostanziale nelle sospensione delle tasse.

“E’ chiaro che per una grande città che ha avuto qualche problemino non pagare tasse e contributi per quattro anni e poi pagarli comunque rappresenti un vantaggio. Ma non è un vantaggio per noi, anzi mi sembra il metadone che si da a chi è drogato” ha infine concluso.

L'autore: Beniamino Valeriano

Mi sono laureato in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Siena. Ho passato un anno a Madrid, ma poi è iniziata la crisi. Tornato in patria, sono ripartito per il Cile e ho (finalmente) capito di voler vivere e lavorare in Italia. Al momento frequento il master della Business School del Sole24Ore in "Giornalismo economico-politico e informazione multimediale". Sono appassionato di geopolitica, America Latina e musica. Speaker per gioco. twitter: @BenValeriano
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