Nessuno tocchi Cesare Prandelli

Pubblicato il 24 Giugno 2014 alle 23:49 Autore: Lorenzo Stella

A Natal, stasera alle 20 ora italiana, è morta la fede calcistica di un intero popolo di tifosi. Muore, insieme ad essa, la voglia di credere che il calcio possa essere una pura dimostrazione di talento e muore la voglia di continuare a vedere questi Mondiali farsa.

Tutti, dal primo all’ultimo tifoso coscienzioso, riconoscono una serie di errori di valutazione, compiuti certamente da Prandelli e dal suo staff, ma se vogliamo dirla tutta il processo al C.T. che più di altri ha saputo rinnovare il gioco italiano dopo la disfatta del 2010, è francamente esagerato. Vero: Prandelli è andato in contro ad un’altra disfatta, pesantissima. Ma di chi è la colpa? La colpa è forse del nostro ex commissario tecnico o è di Chiellini, che dopo un campionato giocato ad alti livelli, è imbarazzante contro la Costa Rica? La colpa è di Prandelli o è di Balotelli, che nel momento cruciale, nonostante tutte le buone intenzioni dichiarate, scatta in un eccesso di nervi?

Italia

La colpa non è di nessuno di loro. E lasciate in pace Prandelli, tanto di cappello a lui e al suo staff, la colpa è di una persona sola. Stasera aveva il fischietto in bocca, evidentemente per caso, ed era in campo a Natal. Il suo nome è Rodriguez, Marco Rodriguez, che fra i cognomi, guarda caso, annovera anche quello di Moreno. Il fischietto di Città del Messico ha stuprato l’anima di tutti i tifosi del calcio italiano, come già fece il suo omonimo. Colui che doveva far rispettare l’ordine e la disciplina ha causato la sconfitta della squadra che, ai punti, probabilmente, avrebbe meritato la qualificazione.

Lui ed il suo vergognosissimo rosso a Marchisio, da sanzionare col giallo visti gli scontri precedenti, hanno completamente falsato la partita. Certo, gli azzurri non hanno brillato, ma avevano mostrato tutte le carte in regola per accedere, in maniera risicata, agli ottavi. Rodriguez e l’ancor più vergognoso occhio chiuso sul morso di quell’animale senza ritegno di Suarez. Si spera che l’attaccante, o meglio, macellaio, possa incorrere in una sanzione FIFA immensa, anzi, visto che è un recidivo coi fiocchi, si spera non possa mai più calcare un campo da gioco in vita sua. Se esistesse un po’ di meritocrazia al mondo, questa sarebbe l’unica occasione per vederlo alle prese col suo mestiere prediletto, con tutto il rispetto per i macellai.

Il segno del morso di Suarez sulla spalla di Chiellini

Il segno del morso di Suarez sulla spalla di Chiellini

La colpa è anche della FIFA complice di non preparare a dovere gli arbitri: in questo mondiale si sono visti un sacco di errori che nemmeno un dilettante avrebbe commesso. Rodriguez non è che un’ulteriore vittima di un sistema marcio all’interno – e in questi giorni ne si è avuta la conferma con gli scandali per il Mondiale 2022. La federazione italiana, anziché chinare il capo e rassegnare le dimissioni in toto, dovrebbe alzare la voce una buona volta e denunciare il sopruso avvenuto. Le giustificazioni, comunque, non reggono: Rodriguez ha trassato il mondiale, defraudato milioni di tifosi dei loro sogni, avvilito il gioco del calcio ed imbarazzato l’intera classe mondiale arbitrale.

 espulsione marchisio

Noi veri tifosi azzurri non scadiamo nella banalità, nella superficialità, nel populismo e nella demagogia. I veri cuori azzurri non ripetono come un mantra frasi come: “Era ora che si prendessero una bella mazzata, così inizieranno a giocare” oppure “Tutti a casa, ve lo siete meritato!” “Prandelli restituisci i soldi”. Chi ha detto o scritto certe frasi si guardi allo specchio e, se si ritiene un vero tifoso italiano, si sputi in faccia. I veri cuori azzurri sanno che i giocatori di cui possiamo disporre oggi sono questi, sono i migliori. I veri cuori azzurri sanno che la colpa di tale disfatta, a posteriori, è delle società che, a parte alcune perle nel deserto, continuano a puntare su campioni, o presunti tali, stranieri mentre vendono o lasciano marcire in panca i giovani azzurri.

I veri cuori azzurri sanno che i ragazzi ci hanno fatto sognare, disperare, urlare e piangere. Grazie per queste belle emozioni e tranquilli: chi ne capisce qualcosa di calcio sa che non è stata colpa vostra.

Sembra una frase fatta, ma è così: fra quattro anni torneremo a giocarcela, sempre che non ci capiti un Moreno di mezzo.  

P.S. da estimatore del puro talento lasciatemi fare i complimenti a Verratti. Nessuno più di lui ha mostrato così tanto carattere, mezzo Gattuso e mezzo Pirlo.

L'autore: Lorenzo Stella

Nato a Carmagnola (TO) il 3 ottobre del 1992, studio presso l'Università degli studi di Torino, corso di laurea in Scienze politiche e sociali. Scrivere è, da sempre, la mia più grande passione e, dopo aver scritto per alcune testate sportive locali, ho iniziato a scrivere per la testata on-line Termometro Politico nel maggio del 2013. Da febbraio del 2014 ricopro il ruolo di Vice-caporedattore della sezione sportiva di Termometro Politico.
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