Globalist partecipare informando

Pubblicato il 13 Maggio 2013 alle 13:03 Autore: Francesca Garrisi

Globalist ed il giornalismo. Perché vuoi fare il giornalista? Tutti quelli che hanno intrapreso il mestiere dell’informazione si sono sentiti porre, e si sono posti, questa domanda.

Le risposte possibili sono tante, ma una è quella che più di tutte dovrebbe definirne l’indole. Faccio il giornalista perché ho un bisogno viscerale di raccontare le storie che mi circondano, faccio il giornalista perché voglio che le persone se ne appassionino, com’è successo a me. Le storie sono affamate di occhi ed orecchie, devono macinare tutta la strada possibile, non sono fatte per essere rinchiuse in una palizzata. Ogni storia raccontata e da raccontare, ha già in sé il germe della condivisione.

Questo è lo spirito che anima Globalist, syndication indipendente ideata da Antonio Cipriani e Gianni Cipriani, che raccoglie giornalisti, blogger, siti, associazioni e cittadini attivisti della Rete. Come in una casa, ognuno degli abitanti porta in dono il suo, specifico ed unico, contributo, prezioso per il benessere di tutti e per rendere accogliente quel luogo.

Globalist si presenta con queste parole “un’agorà nella quale condividere informazioni, far crescere una news factory partecipativa che sappia realizzare un’informazione doc, controllata e garantita fin dalle fonti. Tutti gli aderenti a Globalist syndication, sotto la supervisione dei garanti della qualità dell’informazione, si impegnano a verificare con cura la fondatezza e la fonte delle notizie, a indicarne la provenienza, fatti salvo limitati casi di tutela del segreto professionale sulle fonti confidenziali.

La politica di trasparenza di Globalist ha come fine ultimo quello di fornire ai lettori tutti gli strumenti utili per esercitare un controllo critico sui materiali pubblicati ”

Su Globalist si può leggere tanto, sui più diversi argomenti, da Giuliana Sgrena ad Ennio Remondino passando per TeleJato; qui l’elenco completo dei blog che compongono la syndication.

L’informazione è potere, ma sono due le accezioni in cui lo si può intendere, ed esercitare: strumento attraverso cui arroccarsi in chiave difensiva, o mezzo di apertura e condivisione volto a innescare un processo globale di crescita e trasformazione, come ci mostra l’esperienza di Globalist.

L'autore: Francesca Garrisi

31 anni, una laurea in Scienze della Comunicazione e poi un master in comunicazione d’impresa e comunicazione pubblica. Ha collaborato con l’Osservatorio di Comunicazione Politica dell’Università del Salento, e come stagista con il settore Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia. Ha scritto per l’mPAZiente, bimestrale d’inchiesta salentino, e a oggi collabora con Termometro Politico e il settimanale salentino Extra Magazine. Un po’ Monty Python un po’ Cuore Selvaggio, è innamorata della lingua tedesca, che ritiene ingiustamente sottovalutata e bistrattata
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