I sindacati annunciano scioperi contro la manovra finanziaria

Pubblicato il 21 Ottobre 2013 alle 14:01 Autore: Redazione

I sindacati di Cgil, Cisl e Uil indicono scioperi territoriali di 4 ore nel mese di novembre, per ”ottenere cambiamenti” nel testo della Legge di stabilità. L’annuncio dello sciopero è arrivato dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, al termine dell’incontro di questa mattina sulle misure da adottare in vista del varo della Legge di stabilità.

Susanna Camusso (Cgil) “Parlamento abbia coraggio di spostare i pesi” – Secondo Camusso Ci vuole il coraggio di spostare i pesi” all’interno della legge di stabilità ha detto il leader della Cgil spiegando che i sindacati con la mobilitazione dei lavoratori decisa oggi intendono rivolgersi al Parlamento perché “decida da dove far ripartire il paese. L’errore di questa legge di stabilità è stato non mettere i lavoratori al centro”. Cosi il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha risposto al viceministro dell’economia, Stefano Fassina, che in mattinata aveva definito un “grave errore” la possibilità di sciopero dei sindacati.

Raffaele Bonanni (Cisl) “Sciopero contro partito della spesa” – I sindacati sciopereranno contro la legge di stabilità e contro “il partito della spesa pubblica, il vero gruppo che blocca la possibilità di crescita del Paese”. Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo cui le tasse vanno “a finanziare sprechi, ruberie e corruzione”. A pagare “la vittoria del partito della spesa” sono i lavoratori e in particolare quelli del pubblico impiego che vedono ridursi continuamente il potere d’acquisto. “Veniamo da una perdita di 250 mila posti di lavoro nel pubblico impiego e da sette anni di astensione di rinnovi contrattuali: ormai è una sorta di cimitero, dove nulla si muove”

Luigi Angeletti (Uil) “Parlamento non sia sordo” – La legge di stabilità varata dal governo è una manovra recessiva e “il parlamento non può rimanere sordo” alle istanze dei sindacati. Questo il pensiero del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui la legge di stabilità è “figlia di un accordo politico fine a se stesso che non raggiunge nemmeno l’obiettivo della stabilità”. Angeletti ha riferito inoltre che nei prossimi giorni verrà chiesto un confronto ai capigruppo di Camera e Senato per spiegare le ragioni dei sindacati.

 

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