Contestazioni ai ministri Alfano e Carrozza

Pubblicato il 21 Ottobre 2013 alle 21:26 Autore: Redazione

Contestazioni ai ministri Alfano e Carrozza

Giornata non particolarmente fortunata per gli esponenti del governo: in due contesti diversi tra loro, hanno subito attacchi e contestazioni il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano e la ministra dell’istruzione Maria Chiara Carrozza.

Alfano è stato contestato ad Agrigento, dopo la cerimonia  in onore delle vittime dei naufragi a Lampedusa del 3 e dell’11 ottobre: il ministro dell’interno ha subito la contestazione di esponenti di associazioni di migranti che gridavano “Assassini… assassini, basta con la Bossi-Fini”. Non ci sta a farsi insultare Alfano: “chi ha gridato ‘assassini’ vuole frontiere libere e scafisti in libertà. Non l’avranno vinta: proteggeremo le nostre frontiere salvando vite umane. Abbiamo assicurato degna sepoltura ai morti, degna assistenza ai superstiti e ora – dice – caccia senza quartiere ai mercanti di morte”.

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A inveire contro il ministro dell’Interno, allontanato dal servizio di sicurezza, c’erano anche alcuni eritrei che mostravano striscioni contro il governo del loro paese. Alcuni eritrei giunti da Roma a bordo di tre pullman, tra l’altro, riferiscono che il viaggio sarebbe stato pagato proprio dall’ambasciata, cosi’ come avrebbero fatto gli uffici diplomatici dell’Eritrea di altre città italiane ed europee: per i “dissidenti” eritrei sarebbe la prova del livello di “farsa” della cerimonia; don Mosè Zerai, il sacerdote che da anni si occupa dei migranti, l’ha definita “una passerella”.

La scelta di Agrigento non è piaciuta ai superstiti dei naufragi che si trovano ancora a Lampedusa (e lì hanno protestato), mentre nessuna spiegazione ufficiale è stata data a chi chiedeva perché non si siano fatti i funerali di Stato, come promesso dal governo, e perche’ la commemorazione non sia stata fatta a Lampedusa. “La domanda va fatta a chi ha la responsabilita’ diretta di questa cerimonia”, ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, presente ad Agrigento con la collega Cecile Kyenge (che aveva parlato per prima di “funerali di Stato”, ma poi ha osservato l’importanza della “cerimonia” in quanto “per la prima volta si riconoscono persone nate altrove e che non hanno la nazionalità italiana”.

Maria Chiara Carrozza

A Rende di Cosenza, invece, è stata contestata la ministra Carrozza durante la sua visita all’Università della Calabria. Alcuni studenti avrebbero lanciato pietre e uova contro l’auto del Ministro ed altre vetture del corteo. Chiesta anche, con urla e slogan, la liberazione dei giovani arrestati a Roma sabato scorso. Le forze di polizia hanno risposto con dei lacrimogeni per cercare di disperdere i contestatori.

Vengo dal mondo dell’Università e capisco queste situazioni. Bisogna conoscere le ragioni della protesta”. Così la Carrozza ha commentato le contestazioni di cui è stata oggetto: gli studenti contestatori chiedono, tra l’altro, la riduzione delle tasse universitarie, garanzie sul diritto allo studio ed il reddito minimo garantito.

La protesta è continuata anche dopo l’ingresso della ministra all’interno dell’ateneo, dove è stata accolta dal rettore: il tutto si è concluso quando, alla fine della visita, la Carrozza ha incontrato una delegazione degli studenti, che le hanno esposto i motivi della protesta.  “Posso assicurare che nessuno studente mi ha lanciato uova o pietre contro la macchina” scrive poi su Twitter la ministra, ritenendo che la contestazione sia stata “amplificata troppo”.

Gabriele Maestri

L'autore: Redazione

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