Rapporto deficit/Pil di nuovo al 3%, cala la pressione fiscale

Pubblicato il 9 Gennaio 2014 alle 16:52 Autore: Alessandro Genovesi

Rapporto deficit/Pil di nuovo al 3%

Secondo i dati dell’Istat, il rapporto deficit/Pil è considerevolmente aumentato nel terzo trimestre del 2013, tornando a toccare il tetto del 3%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ci si trova di fonte ad un incremento di ben 1,6 punti percentuali. Allargando il tiro, nei primi nove mesi del 2013 il rapporto tra il deficit e il prodotto interno lordo (che per la normativa comunitaria non deve sforare il 3%) è stato pari al 3,7%, con un incremento di 0,3 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nei primi nove mesi del 2013, continua l’Istat, le uscite totali sono aumentate dello 0,9% con un’incidenza sul Pil salita al 48,9% (48,0% nello stesso periodo del 2012). Le entrate totali nel terzo trimestre del 2013, sono diminuite, in termini tendenziali, del 2,4%.

Importante il dato sulla pressione fiscale, scesa al 41,2%, con un calo di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nei primi nove mesi del 2013, conclude l’Istat, le entrate totali sono aumentate in termini tendenziali dello 0,2%, con un’incidenza sul Pil del 45,2% (44,7% nel corrispondente periodo del 2012).

Istat

Brutte notizie per la capacità di spesa degli italiani. Sempre secondo quanto pubblicato dall’Istituto di statistica, nei primi nove mesi del 2013, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è calato dell’1,5% nei confronti dello stesso periodo del 2012. Mentre guardando al solo terzo trimestre 2013, il dato risulta in aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.

Le entrate fiscali hanno registrato, nel terzo trimestre 2013, una diminuzione su base annua del 2,3%, frutto di una riduzione del 4% delle imposte dirette, del 2,7% delle imposte indirette e dell’1,7% dei contributi sociali. Le altre entrate correnti sono invece aumentate del 4,8%. Le entrate in conto capitale sono scese del 12,5% soprattutto a causa della diminuzione delle imposte in conto capitale.

Nonostante l’aumento suddetto, nelle previsioni del governo, confermate dalla Commissione europea, il deficit complessivo di fine anno dovrebbe attestarsi sotto il 3%, mentre per il 2014 il disavanzo dovrebbe calare al 2,5% secondo Palazzo Chigi e al 2,7% per Bruxelles.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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