Caso De Girolamo, depositati gli atti. Renzi punge: “Stile diverso dalla Idem”

Pubblicato il 14 Gennaio 2014 alle 18:42 Autore: Alessandro Genovesi
Nunzia De Girolamo NCD

Continuano le polemiche sul caso De Girolamo, col ministro che sembra sempre più sul punto di essere la prima vittima dell’ormai probabile rimpasto di governo. Come se non bastasse, oggi si è svolta l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Napoli, presieduto da Mariella Montefusco, durante la quale è stata presentata la richiesta di revoca dell’obbligo di dimora di Felice Pisapia, direttore amministrativo dell’Asl Benevento.

L’inchiesta è condotta dalla Procura di Benevento. A sostenere in aula le ragioni dell’accusa il pm titolare dell’indagine, Giovanni Tartaglia Polcini, che ha chiesto la conferma della misura cautelare per Pisapia.

Nel corso dell’udienza sono anche stati depositati nuovi atti sia dal legale dell’indagato, tra cui trascrizioni di conversazioni registrate di nascosto da Pisapia durante colloqui con la De Girolamo, sia dal Pm. Le conversazioni registrate acquistano notevole rilevanza in quanto da esse emergono le presunte pressioni esercitate dall’esponente del Nuovo centrodestra per l’assegnazione di appalti e nomine. Ricordiamo che la De Girolamo non è indagata.

Intanto il Pd questa sera presenterà una interrogazione parlamentare firmata tra gli altri dai membri del partito della commissione Agricoltura per chiedere chiarimenti sull’operato del ministro.  L’interrogazione verrà discussa venerdì. “Questo è il primo passo”, sottolineano le stesse fonti, poi in un secondo momento si valuterà – dopo aver ascoltato la De Girolamo in Aula – se presentare o meno una mozione di sfiducia. “Vedremo, non vogliamo condannare nessuno ma vogliamo dei chiarimenti”, si aggiunge.

renzi

La stoccata arriva però dal segretario dem Matteo Renzi che, via twitter, dice la sua sulla vicenda: “Vorrei essere chiaro – aggiunge – tocca al premier decidere del destino dei ministri. E’ evidente che può chiedere le sue opinioni ai partiti, ma la scelta dei collaboratori spetta al capo dell’esecutivo”. “Il Pd – precisa ancora il segretario – ha chiesto che vada in Aula, racconti la sua versione dei fatti, nessuno fa dei processi ancorché politici in contumacia, e alla luce dei quello che dirà il Pd prenderà una sua posizione che sarà univoca, non ci sarà bisogno di mediare”. Detto questo, ha insistito Renzi, “in questo momento la domanda va fatta al premier che sono certo non mancherà di prendere posizione in modo rapido”. Poi la frecciata: “La Idem si è dimessa mostrando uno stile diverso“.

A prendere le difese del ministro un big degli alfaniani come Roberto Formigoni: “Ritengo infondato – afferma il senatore – e  completamente illogico l’attacco portato al ministro, che si configura soltanto come un atto di barbarie politica. E questo tanto più perché la magistratura nulla contesta al ministro, considerando che le registrazioni sono state compiute in una casa privata da una persona non autorizzata”.

 

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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