Elezioni presidenziali in Finlandia: sarà ballottaggio tra Niinistö e Haavisto

Pubblicato il 25 Gennaio 2012 alle 13:30 Autore: Antonio Scafati

Tanti elettori laburisti hanno sostenuto proprio Niinistö: e non è stata una sorpresa, visto che questa tendenza era stata registrata già da mesi. Secondo gli ultimi dati precedenti al primo turno, solo il 37% dei votanti socialdemocratici era intenzionato a sostenere Lipponen. Di Niinistö è piaciuto un po’ tutto: la sua figura e la sua linea politica. Popolare, avvolto in un’aura di indipendenza, competente, lontano dai riflettori quanto basta per non essere assimilato al proprio partito.

Sono evidentemente piaciute anche le sue posizioni. Tanti gli argomenti della campagna elettorale, solo uno quello davvero importante: l’economia, declinata nei suoi significati di euro ed Europa. Nessuno degli otto candidati aveva dichiarato la propria disponibilità a dare ulteriori garanzie economiche al Fondo salva-stati. Tutti d’accordo anche se va detto che il laburista Lipponen non aveva escluso in futuro un impegno finanziario più massiccio perla Finlandia. Respintoal mittente, comunque, l’invito di Mario Draghi, secondo il quale Finlandia e Germania (paesi a cui Standard & Poor ha confermato la tripla A) avrebbero potuto contribuire maggiormente al fondo di emergenza.

Identità pressoché assoluta sui soldi da spedire a Bruxelles, meno sul ruolo che Helsinki dovrebbe avere in Europa e sull’opportunità di mantenere la moneta unica. Critico Väyrynen, candidato del Centro, che si era spinto addirittura a proporre l’uscita dall’euro; sulla stessa posizione, da sempre, anche Timo Soini. Sommati, i due raccolgono più di un quarto dei voti: tanti, sintomo di un sentimento contrario a Bruxelles che si fa sentire. Ma a prevalere è stata la linea filo-europeista dell’accoppiata Niinistö-Haavisto. Pur avendo le sue idee sul ruolo che dovrebbe avere l’integrazione europea e sul fatto che il Fmi dovrebbe impegnarsi per la soluzione della crisi del debito, Niinistö nel corso della campagna elettorale ha difeso la moneta unica e il ruolo della Finlandia nell’Ue: del resto fu proprio Niinistö a traghettare il paese all’adesione all’euro quando era Ministro delle Finanze. Stesso atteggiamento da parte di Pekka Haavisto, altro europeista convinto.

Se era un test in questo senso, allora, i finlandesi vogliono dare un’altra chance all’euro. Anche se il malessere non è passato.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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