Udc, Cesa rieletto con 4 voti di scarto: “Adesso Ppe in Italia”

Pubblicato il 23 Febbraio 2014 alle 17:04 Autore: Redazione
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Week-end di congresso per l’Unione di Centro di Pierferdinando Casini, partito ormai relegato in percentuali irrisorie ma sempre vivo nell’immaginario dell’elettorato democristiano. Stamattina, il segretario uscente Lorenzo Cesa è stato rieletto segretario dai delegati centristi affluiti a Roma, non senza qualche protesta proveniente dalle poltrone dell’Auditorium della Conciliazione. Lo stesso Cesa, durante la lettura del suo discorso di ringraziamento, ha risposto ai fischi della folla: “Non mi faccio intimidire da nessuno”, poi l’invito alla calma del leader Casini.

Alla vigilia della convention dell’Udc, i candidati ufficiali alla segreteria erano l’ex ministro della Pubblica Amministrazione del governo Letta Giampiero D’Alia, appoggiato da Casini, e il parlamentare veneto Antonio De Poli. Una sfida nord-sud (D’Alia è il ‘ras’ del movimento in Sicilia), che ha di fatto spaccato in due il partito scudocrociato, fino al ritiro di De Poli e alla candidatura in extremis del vecchio segretario uscente Cesa. Tuttavia, il trionfo di quest’ultimo è stato al fotofinish: 435 voti contro i 431 del siciliano.

cesa

Lorenzo Cesa ha quindi ringraziato per l’appoggio gli iscritti e il leader Casini, segnando poi la strada per le prossime sfide del partito: “Vogliamo proseguire lungo il percorso delle elezioni europee. Lavorando per arrivare a liste comuni con la lista dei Popolari per l’Italia degli amici Mauro e Dellai”. “Al di là delle sfumature politiche abbiamo verificato che tutti siamo d’accordo che è indispensabile accelerare il passo verso la formazione del Partito Popolare Europeo in Italia”, ha detto il segretario nel suo intervento finale, confermando poi il ritorno tra le file del centrodestra.

“Dobbiamo ripetere lo schema dell’Europa – ha spiegato – non perché non abbiamo abbastanza idee per essere originali e dobbiamo copiare dagli altri, ma perché quello è lo spazio che naturalmente ci appartiene e che dobbiamo conquistare se vogliamo tornare ad essere una forza che incide nella politica di questo Paese. Uno spazio alternativo a quello della sinistra”. Infine qualche considerazione sul neonato governo Renzi: “Voteremo la fiducia, ma non cederemo sulla legge elettorale: no allo sbarramento al 4,5% e alle liste bloccate, che sono una porcata”.




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