Ecuador, trattative “energetiche” con la Cina

Pubblicato il 28 Febbraio 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Secondo il quotidiano britannico “The Guardian”, il governo dell’Ecuador ha avviato una trattativa miliardaria con la China Development Bank, che è interessata all’estrazione petrolifera di un’area all’interno della foresta amazzonica. Si tratta del parco nazionale di Yasuni, collocata all’estremità orientale del Paese, e si estende per circa 10’000 km2 nella foresta dell’Amazzonia. Oltre a essere uno dei posti con maggiori biodiversità a livello mondiale, nell’area sono presenti le tribù Tagaeri e Taromenane, le quali hanno rifiutato ogni contatto con la modernità e, pertanto, l’accordo fra il governo ecuadoriano e la sopraccitata banca cinese ha già creato numerose contestazioni da parte delle NGO in difesa dell’ambiente e dei diritti degli indigeni, come l’Amazon Watch.

Secondo quanto rivelato dal quotidiano “The Guardian”, tale accordo prevede un primo investimento della China Development Bank di circa un miliardo di dollari, che sarà accreditato alle autorità ecuadoriane, affinché queste consentano alle compagnie PetroChina e Andes Petroleum di esplorare le tre riserve petrolifere all’interno del parco. Già nel 2009, Ecuador e Cina firmarono degli accordi di cooperazione economica e tecnica del valore complessivo di circa 440 milioni di dollari: nel corso degli ultimi 5-6 anni, gli investimenti diretti del governo cinese in Ecuador sono diventati uno degli obiettivi più importanti degli investimenti cinesi in America meridionale. La Cina sta penetrando, ormai, sempre di più nei mercati i nuovi governi progressisti dell’America Latina, “sostituendo” gradualmente le multinazionali occidentali.

L’esportazione di petrolio è, ovviamente, essenziale per l’economia dell’Ecuador che produce oltre 500’000 barili al giorno, di cui la metà è esportata negli Stati Uniti. Tuttavia, proprio il Dipartimento di Stato statunitense ha inserito l’Ecuador all’interno della graduatoria degli Stati che meno hanno rispettato le libertà pubbliche dei cittadini. Infatti, secondo la relativa relazione necessaria per determinare le quote di aiuti umanitari nella regione latina, in Ecuador è stata registrata una rilevante concentrazione del potere e del progressivo restringimento della libertà di espressione e di manifestazione.