Elezioni El Salvador: Sánchez Cerén conquista storica vittoria

Pubblicato il 14 Marzo 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito
el salvador

Dopo i risultati del primo turno, l’esito finale delle elezioni presidenziali in El Salvador appariva quasi scontato. Il turno di ballottaggio ha messo a confronto i due principali candidati alla presidenza, Salvador Sánchez Cerén (Fruente Farabundo Martí para la Liberación Nacional – FMLN) e Norman Noel Quijano González (Alianza Republicana Nacionalista – ARENA).

In occasione del primo turno elettorale, Sánchez Cerén non è riuscito a conquistare la vittoria per poco più di un punto percentuale mentre, stavolta, ha ottenuto una vittoria di misura grazie a 6000 voti di scarto sull’altro candidato. Si tratta di una vittoria storica, poiché Sánchez Cerén è il primo ex-guerrigliero comunista a conquistare la presidenza della repubblica in El Salvador. Inoltre, è una vittoria sorprendente facendo caso all’attuale crisi della sinistra nell’America Latina, come testimoniato dalle difficoltà dei governi di Nicolás Maduro in Venezuela e di Juan Evo Morales in Bolivia. Sánchez Cerén non è, però, il primo ex-guerrigliero comunista di essere nominato alla guida di un Paese: infatti, altri casi sono gli attuali Presidenti di Brasile (Dilma Rousseff), Nicaragua (Daniel Ortega) e Uruguay (José Mujica).

sanchez ceren

Dopo la guerra, Sánchez Cerén si distinse soprattutto per il proprio impegno nella distruzione delle armi dei guerriglieri, e anche quest’operazione favorì la legalizzazione del FMLN come partito politico, che nel 2009 vinse le elezioni. Durante il governo dell’FMLN sono state applicate varie politiche sociali come il Paquete Escolar, ovvero il programma volto a finanziare vestiti e materiale scolastico ai bambini più poveri delle scuole pubbliche.

Programmi sociali simili a questo hanno ridotto la percentuale di salvadoregni sotto la soglia di povertà, compresa tra 35% e il 40%, mentre il tasso di omicidi è rimasto fra i più alti al mondo. Spetterà a Sánchez Cerén, quindi, valutare come migliorare le politiche volte a ridurre il fenomeno delle bande criminali, note come maras (o marabuntas), sebbene il 2013 sia stato il meno violento degli ultimi 10 anni, secondo i dati della Policía Nacional Civil.