Inchiesta appalti Lombardia, il gip: “i big della Regione sapevano”

Pubblicato il 21 Marzo 2014 alle 18:41 Autore: Giuseppe Spadaro
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“Si denota soprattutto la piena consapevolezza di tutte le parti in causa di agire in un ambito di diffusa illegalità, compresi i vertici della Regione Lombardia“. E’ questa l’accusa lanciata dalla Procura di Milano, nell’inchiesta riguardante Infrastrutture Lombarde (ILSPA), che ha portato all’arresto del direttore generale Antonio Rognoni.

E’ proprio da uno scambio di mail di quest’ultimo con l’avvocato Carmen Leo (ora ai domiciliari), risalente al 2008, che emerge il quadro imbarazzante con riferimento ai vertici regionali e quindi, direttamente, alla Giunta guidata dall’allora Governatore Roberto Formigoni. L’accusa del gip conferma inoltre “che i conferimenti dei contratti legali erano chiaramente viziati“.

Formigoni Lombardia

Nelle mail sequestrate, Leo informa Rognoni dell’esito di una riunione negli uffici regionali, relativa proprio all’argomento delle consulenze legali che ILSPA si apprestava a conferire. Tra i presenti, Leo cita Zucaro, Vivone, Colosimo e Sala: i primi due all’epoca erano avvocati dell’ufficio legale del Pirellone, il terzo un dirigente regionale del settore acquisti e contratti, mentre Maurizio Sala era “dirigente dell’unità organizzativa normativa e amministrativa della Regione”. Ciò, per il gip, evidenzia che “l’attività di controllo è stata svolta dall’organismo di controllo interno della Regione nel mese di febbraio del 2008”.

Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche Pierangelo Daccò – ex faccendiere già condannato per il crac del San Raffaele – il quale avrebbe avuto “un certo ascendente” anche in ILSPA, come secondo il gip emergerebbe da un’intercettazione telefonica del 2012 sull’utenza di Pier Paolo Perez, responsabile dell’ufficio gare e appalti della società, anche lui arrestato. Il gip inoltre riporta diversi “comportamenti di favore” assicurati da Rognoni alla società “Poliedrika srl”, facente capo alle figlie di Daccò.

“La Regione non ha nulla da nascondere, stiamo leggendo l’ordinanza e sono disponibile a riferire in consiglio martedì”. E’ questa la reazione dell’attuale Governatore della Lombardia, il leghista Roberto Maroni. “Io sono il primo a volere chiarezza”, anche perchè “quanto successo ci costringe a fare verifiche immediate per evitare ripercussioni in particolare per Expo” e scongiurare che “si blocchino i lavori”. Questo motivo è alla base della decisione di Maroni di scegliere in tempi brevi i nuovi vertici di ILSPA, per “garantire continuità” nei cantieri di Expo 2015. Maroni ha anche smentito le voci di chi lo aveva dipinto come sostenitore, qualche settimana fa, della candidatura di Rognoni a subcommissario Expo: “io ho chiesto a Sala solo di avere un rappresentante della Regione, senza fare alcun nome”. Lo stesso Sala (Giuseppe, commissario unico di Expo 2015) ha tenuto ad escludere qualsiasi “coinvolgimento diretto di Expo” nella vicenda.

Roberto Maroni

Nel frattempo Formigoni si scaglia contro il sindaco di Milano: “Il corvo Pisapia si dice lieto degli arresti! Milanesi, chi avete eletto!”. Questa la reazione dell’ex Governatore della Lombardia alle parole di Pisapia sull’inchiesta (“La mafia vuole infiltrarsi negli appalti, sarei preoccupato se non ci fossero indagini e arresti”).

Giuseppe Spadaro

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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