Politica vs. calcio. Uruguay, a rischio la partecipazione al mondiale

Pubblicato il 2 Aprile 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito
uruguay

Secondo il quotidiano “El País”, l’Uruguay rischia l’esclusione dal prossimo campionato mondiale di calcio. Alcuni giorni fa, il Presidente dell’Uruguay José Mujica ha criticato i club di calcio a proposito della sicurezza negli stadi, annunciando di essere pronto a sospendere lo svolgimento di tutte le attività calcistiche qualora non si fosse badato a frenare le manifestazioni di violenza e razzismo delle tifoserie. Insomma, il compito dei club di provvedere alla sicurezza negli stadi spetta esclusivamente alle società calcistiche.

In seguito, ha ordinato alla polizia di ritirarsi dai due principali stadi di Montevideo, ovvero quelli del Club Atlético Peñarol (Estadio Centenario) e del Club Nacional de Football (Estadio Gran Parque Central). Inoltre, come già richiesto dalla Asociación Uruguaya de Fútbol (AUF) alle due società, Mujica ha richiesto i nomi dei leader delle barras bravas, commentando così: “Ogni volta viene chiesta più sicurezza negli stadi, dopo però niente viene rispettato. E per di più è la polizia a finire sotto accusa”.

uruguay

La scelta di Mujica ha causato prima le dimissioni del Consiglio Esecutivo della federazione calcistica dell’Uruguay e la sospensione dell’attività calcistica nel Paese. Di conseguenza, la FIFA (Fédération Internationale de Football Association) ha deciso di aprire un’indagine su quanto accaduto, in particolare se le dimissioni del Presidente dell’AUF Sebastián Bauzá siano avvenute al termine di un contrasto fra la federazione calcistica e lo stesso Mujica.

Secondo “El País”, qualora la FIFA dimostrasse che il governo uruguaiano fosse in qualche modo intervenuto negli affari della federazione calcistica “a beneficio di una terza parte”, allora la stessa AUF potrebbe essere sospesa e, di conseguenza, Nazionale di calcio uruguaiana non parteciperebbe al campionato mondiale. Infatti, secondo la normativa vigente, è vietata qualsiasi ingerenza della politica nelle istituzioni calcistiche. In attesa dei chiarimenti, le società di calcio hanno deciso che, in modo provvisorio, l’AUF sia gestita da cinque presidenti di club.