Certificato anti-pedofilia: obbligo solo per i nuovi assunti

Pubblicato il 5 Aprile 2014 alle 18:48 Autore: Guglielmo Sano

Diverse interpretazioni della norma e mancanza di chiarezza da parte del ministero della Giustizia hanno determinato il caos sviluppatosi intorno al certificato anti-pedofilia, obbligatorio da lunedì, per chiunque intrattenga un rapporto “diretto e regolare” con minorenni nello svolgimento della propria attività lavorativa o di volontariato.

Il provvedimento, che attua la “Direttiva europea relativa all’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile”, mira a far emergere, attraverso la richiesta da parte del datore di lavoro del casellario giudiziale del lavoratore, condanne per una serie di reati che riguardano i minorenni: prostituzione minorile, pornografia minorile, pornografia virtuale, turismo sessuale e adescamento dei minorenni.

Tra i soggetti interessati dal provvedimento in questione: catechisti, volontari delle onlus e allenatori di società sportive; ma anche professori e bidelli che esplicano le proprie funzioni nella scuole italiane.

Secondo la norma, il dirigente scolastico (o i responsabili delle associazioni) che, entro 3 giorni dall’entrata in vigore del decreto, non avesse provveduto alla richiesta del casellario giudiziale dei suoi dipendenti rischia una sanzione amministrativa tra i 10mila e i 15mila.

pedofilia certificato

L’imminente entrata in vigore del decreto legge numero 39 ha, dunque, provocato l’allarme nelle scuole e negli uffici delle organizzazioni del terzo settore impaurite dallo spauracchio di pesanti sanzioni: adesso, dal ministero della Giustizia, fanno chiarezza.

Innanzitutto, è stato precisato che, i tantissimi volontari che lavorano a titolo gratuito presso parrocchie, onlus e associazioni sportive, non rientrano tra i soggetti ai quali il provvedimento si applica; che sono, invece, quelli che intrattengono un rapporto definito da un contratto di lavoro.

Quindi niente richiesta di casellario giudiziale per i volontari a titolo gratuito, inoltre, sempre dal ministero, precisano che la norma riguarda unicamente i nuovi assunti: quindi il pericolo di intasare gli uffici  sembra scongiurato, soprattutto, nelle scuole.

Quanto ai tempi e alle modalità di presentazione dei certificati del casellario giudiziale, il ministero ha precisato che “saranno rilasciati entro qualche giorno dalla richiesta”, che a fare la richiesta possono essere i lavoratori interessati, i loro datori di lavoro su delega del dipendente e che i moduli per la domanda sono disponibili sul sito del ministero. In attesa del documento, i datori di lavoro potranno accettare un’autocertificazione sostitutiva in cui il lavoratore dichiara di non essere stato condannato per i reati contro i minori.

Guglielmo Sano

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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