Mogherini “Putin non rispetta impegni presi”

Pubblicato il 1 Settembre 2014 alle 10:44 Autore: Gabriele Maestri
mogherini a putin

Federica Mogherini, a meno di quarantottore dall’indicazione ad Alto Rappresentante agli esteri, parla al Corriere soffermandosi sulla crisi Ucraina. “È interesse dell’Ucraina, dell’Europa e della Russia che la crisi abbia una soluzione politica e non una soluzione militare, che semplicemente non esiste. Ma ogni volta che si sono gettate le premesse per un’intesa, gli sviluppi sul terreno l’hanno smentita. Putin non ha mai rispettato gli impegni presi in diversi contesti, a Ginevra, in Normandia, a Berlino. Ha sprecato l’opportunità di dare una svolta, esercitando la sua influenza sui separatisti, in occasione dell’abbattimento dell’aereo malese. La distanza tra impegni e comportamenti concreti è stata enorme”. Così Federica Mogherini nella prima intervista, al Corriere della Sera, la prima dopo la nomina ad Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue,

iraq

“Ora – prosegue il ministro Mogherini – c’è questo nuovo sviluppo che metterebbe ulteriormente in discussione l’integrità territoriale, la tenuta stessa del Paese. Per me in questa fase è essenziale sostenere il principio che un Paese possa scegliere l’opzione europea senza per questo danneggiare o minacciare la Russia. È una scelta positiva, quella della strada europea. E così dev’essere percepita. Con questa idea abbiamo costruito l’idea di partnership con Mosca”.

“Ripeto – sottolinea in conclusione – la diplomazia non ha alternative e le sanzioni sono uno degli strumenti a disposizione di questa politica. Ma devono far parte di una strategia complessiva, che forse a volte è mancata. Il punto è se l’efficacia che le sanzioni stanno dimostrando di avere sull’economia russa producano comportamenti razionali nella sua leadership. In questa fase il Cremlino agisce contro gli interessi del suo popolo”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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