Le modifiche al reato di autoriciclaggio non soddisfano le toghe

Pubblicato il 24 Settembre 2014 alle 18:40 Autore: Riccardo Bravin
autoriciclaggio

Le modifiche al reato di autoriciclaggio non soddisfano le toghe

Non convince i magistrati il testo del nuovo disegno di legge anticorruzione nel quale sono contenute le norme sull’auto – riciclaggio e sul falso in bilancio e nonostante le rassicurazioni del Guardasigilli Andrea Orlando di solo 5 giorni fa che dalla tribuna delle camere penali diceva “Non ci sarà nessuna marcia indietro sull’auto-riciclaggio” , sono molto forti i sospetti che l’attuale progetto di legge sia in realtà il frutto di compromessi con NCD e Forza Italia.

Molte sono i motivi di perplessità per i giudici, a partire dai limiti di applicabilità del reato di auto – riciclaggio; si prevede infatti che per l’avvio di attività commerciali con l’utilizzo di denaro di provenienza illecita si possa essere puniti solamente se il denaro proviene da un reato doloso punito che abbia una pena minima superiore ai 5 anni di reclusione. Molti reati, tra cui la truffa, appropriazione indebita, infedele dichiarazione e omessa dichiarazione dei redditi verrebbero quindi esclusi, reati che a detta dei giudici sarebbero i reati tipici dei riciclatori.

Inoltre la pena minima per chi, come recita il dispositivo della norma, “sostituisce, trasferisce, ovvero impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa” è stato ridotta nel minimo da 3 a 2 anni, mentre la pena massima è rimasta invariata di 8 anni.

Ma forse a preoccupare maggiormente le toghe è il secondo comma dell’articolo ove si dice che “l’autore del reato non è punibile quando il denaro o i beni vengono destinati all’utilizzazione e al godimento personale”. Questa eccezione al principio generale viene infatti visto dai Giudici come una possibile fonte di confusione e conseguentemente come uno svantaggio per le procure, che dovranno dimostrare l’effettivo utilizzo del denaro non solo per fini personali, con un’inevitabile allungamento dei processi e possibili accoglimenti di ricorsi in Cassazione.

Ma ora questo testo, che sarebbe già un compromesso rispetto a quanto auspicato da NCD e Forza Italia che volevano la punibilità del reato solamente per i delitti di mafia e traffico di stupefacenti, potrebbe saltare e rinviare ulteriormente l’entrata in vigore della norma.

In commissione infatti c’è una versione più severa del reato di auto – riciclaggio frutto del lavoro del procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco.