Boko Haram: una defezione con molti punti interrogativi

Pubblicato il 25 Settembre 2014 alle 11:52 Autore: Raffaele Masto

Circa 260 miliziani di Boko Haram si sarebbero arresi all’esercito nigeriano dopo una furiosa battaglia intorno alla città di Maiduguri, capitale dello stato di Borno, patria di questa famigerata setta che dal 2009 insanguina il nord della Nigeria.

La notizia pare proprio vera e se fosse confermata potrebbe essere il primo vero colpo che Boko Haram subisce dall’esercito nigeriano che, fino ad ora, aveva brillato per incapacità. Ma soprattutto la defezione di questi combattenti potrebbe essere la conseguenza di un altra notizia, quella della morte del sanguinario leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, che, come avviene spesso, crea un vuoto tra i suoi adepti e lo smorzamento della capacità bellica del gruppo.

Per ora il governo e l’esercito nigeriano continuano a confermare la morte di Shekau, ma manca ancora qualunque conferma indipendente. E’ stata pubblicata una foto dell’uomo ucciso nei combattimenti che mostra una stretta somiglianza con Shekau. Ma i dubbi restano: la somiglianza è veramente eccessiva e ci potrebbe essere il rischio che la foto sia stata manipolata e ‘corretta’.

Boko Haram 2

Photo by US Army AfricaCC BY 2.0

La morte di Shekau cosa potrebbe significare e quali le conseguenze? E’ improbabile che Boko Haram si sgonfi completamente anche perché rimangono tutti gli interessi interni alla destabilizzazione del governo federale prima delle elezioni di febbraio prossimo. E poi perché all’interno di Boko Haram era in corso una durissima lotta per il potere.

Shekau lo aveva fatto proprio grazie alla vicinanza con il leader fondatore della setta, Mohamed Yussuf, e aveva impresso a Boko Haram una svolta militare molto marcata. Con la sua guida la setta è diventata un vero e proprio esercito ma il mese scorso il leader spirituale di Boko Haram, Liman Ibrahim, aveva annunciato che Shekau non era più il capo e che il suo posto era stato preso da Abu Zamira Mohamed che aveva impresso al gruppo un nuovo orientamento, a cominciare dal fatto che lui stesso era l’espressione di un gruppo interno di maggioranza e che la catena di comando sarebbe stata espressione di una guida collettiva.

Shekau invece era (e forse è ancora) un comandante solitario che recentemente aveva proclamato la propria adesione allo Stato Islamico di Al Baghdadi in Iraq.

C’è poi una notizia circolata nei giorni scorsi che potrebbe essere in relazione a questi sommovimenti all’interno di Boko Haram. Si tratta delle voci circolate di una trattativa in corso per la liberazione di alcune delle studentesse rapite ad aprile a Chibok. Per ora solo indizi, supposizioni, valutazioni e nessuna conferma ma, evidentemente, c’è qualcosa che si muove.

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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