Nascono i club “Scappa Silvio”

Pubblicato il 16 Aprile 2014 alle 16:47 Autore: Maurizio Belli

Berlusconi ai servizi sociali, Dell’Utri in fuga e poi arrestato, Previti in carcere. Forza Italia si conferma la formazione politica di riferimento per almeno 8 milioni di Italiani, cioè tutti quelli che hanno avuto problemi con giustizia, fisco e tangenti. Ecco gli ultimi sviluppi per il “partito con le manette” (e qua i giochi erotici di Berlusconi non c’entrano):

Nuovo nome – Forza Italia? Un nome che poteva andare bene anni fa, ma che oggi non rende bene l’idea del partito fondato dal Cavaliere. Il collegio di presidenza, prima di essere arrestato in massa dalle forze dell’ordine con l’accusa di circonvenzione d’incapace, avrebbe dato il via al cambiamento con un clamoroso ritorno al passato: “Popolo della Libertà”, ma questa volta con il suffisso “Condizionata”, in modo da chiarire ogni dubbio. “E’ un nome efficace e diretto, i nostri elettori capiranno subito chi siamo e quali sono i nostri valori” ha dichiarato ai giornalisti una sorridente Daniela Santanchè, prima di essere ammanettata e trasferita a San Vittore. Cambiamento di nome anche per i club dei fan del Cavaliere: da “Forza Silvio” a “Scappa Silvio”.

MARCELLO DELL'UTRI - SILVIO BERLUSCONI

Rebus candidature – I fondatori originari, ovvero Berlusconi, Dell’Utri e Previti, possono vantare 150 tipi di reati diversi in tre. Un traguardo sicuramente onorevole, eppure il Cavaliere non è ancora soddisfatto: “Nonostante il nostro encomiabile impegno nel campo giudiziario  – ha spiegato Berlusconi – continuano ad esserci centinaia di migliaia di italiani che non hanno rappresentanza politica: penso agli stupratori seriali, ai taccheggiatori, ai trafficanti di droga, ai cittadini dediti all’affascinante mondo del brigantaggio. Per riportare Forza Italia ad essere il primo partito italiano dobbiamo dare voce anche a loro”. Ecco quindi allo studio nuove candidature per intercettare consensi più ampi: si va da Pasqualino Murgiu, membro dell’Anonima Sequestri sarda, a Vincenzo Venzin, skinhead nazista pestatore di immigrati, fino a Raffaello Sargia, candidatura duttile in quanto piromane, stalker e pirata della strada.

Servizi sociali – Intanto si fa più difficile il percorso che dovrebbe portare Berlusconi a scontare la pena ai servizi sociali: escluso il lavoro di recupero con le prostitute ( a causa della sua nota passione per i mignottoni, specie se minorenni) e quello di sostegno agli anziani (carichi di bile per il mancato rimborso IMU nonostante la fila alle poste) per Berlusconi rimarrebbe aperta la strada dell’assistenza nell’archiviazione dei documenti al Tribunale di Milano. Il Cavaliere però non l’avrebbe presa bene: “Tornare là dentro, con il rischio di incontrare la Boccassini? Meglio il carcere a vita”.

Tour operator – Intanto, dopo la fuga di Dell’Utri i tour operator di tutta Italia stanno pensando ad un nuovo pacchetto vacanze per l’estate 2014. L’itinerario esotico ed affascinante si chiamerà “Sulle tracce dei politici italiani”, e porterà i fortunati turisti in un fantastico giro del mondo alla scoperta dei rifugi amati dai nostri statisti in fuga dalla malagiustizia: dalla calda e sabbiosa Hammamet di Craxi, alla soleggiata e cosmopolita Beirut di Dell’Utri, fino a toccare il lussureggiante e tropicale Sudamerica di Lavitola, senza mancare di visitare i paradisi fiscali delle isole Cayman tanto care a Berlusconi. Per i turisti meno abbienti ci sarebbe allo studio anche una versione low cost che li porterebbe a visitare luoghi meno appetibili ma comunque degni di nota: si va dalla casa pagata a sua insaputa di Scajola alla residenza di Bossi a Brugherio, dove il leader della Lega è tenuto incatenato per evitare che dia fastidio ai vicini.

Fuga di Dell’Utri – Nel frattempo emergono nuove indiscrezioni sulla fuga del senatore azzurro in Libano. Il ministro Alfano, finito sotto accusa per non averne bloccato la fuga, si è giustificato così: “A me aveva detto che scendeva a comprare le sigarette ma che poi tornava”.

L'autore: Maurizio Belli

Aspirante giornalista nato ventisette anni fa a Firenze, e quindi polemico di natura. Ideatore e autore del sito di satira politica e sociale www.divisivo.it
Tutti gli articoli di Maurizio Belli →