Com’è fatto il Partito Democratico?

Pubblicato il 21 Febbraio 2021 alle 23:27 Autore: Nizar Gaabour

Il Partito Democratico è il punto di riferimento in Italia per gli elettori di centro-sinistra, un partito nato nel 2007 che in virtù della sua esplicita natura maggioritaria, è stato al governo del paese per quasi 8 anni. Nasce come fusione tra diversi partiti ed esponenti di centro e della sinistra italiana, principalmente dal partito Democrazia è Libertà – La Margherita e i Democratici di Sinistra, ma vi parteciparono pure esponenti dell’Unione di Centro, dei Socialisti Democratici Italiani e membri della società civile.

Comprendere il funzionamento di un partito non è semplice, soprattutto nel caso del PD che ha una struttura complessa e l’obiettivo di questo articolo è proprio comprendere com’è fatto il partito di Via Sant’Andrea delle Fratte.

Gli organi nazionali

Il Congresso Nazionale è un organo molto importante in quanto si scelgono i candidati alla leadership del Partito Democratico. E’ formato da due fasi: nella prima fase, che si conclude con lo svolgimento dell’Assemblea nazionale, si discutono le piattaforme politico-programmatiche dei candidati a Segretario mentre nella seconda fase si procede al voto degli iscritti nei circoli locali sulle candidature che determineranno i tre candidati con più voti. I primi tre parteciperanno a delle primarie nazionali aperte a tutti gli elettori in seguito al pagamento di una piccola quota contributiva e dovranno stilare una lista di candidati per l’Assemblea Nazionale che tenga in considerazione l’alternanza di genere e la pari rappresentanza. La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni regionali viene effettuata in proporzione alla popolazione residente e al numero dei voti ricevuti dal Partito Democratico nelle più recenti elezioni per la Camera dei Deputati e i membri saranno eletti attraverso il metodo proporzionale. Il Presidente della Commissione nazionale per il Congresso, all’apertura della prima seduta dell’Assemblea stessa, proclama eletto Segretario Nazionale quello, tra i tre candidati, che ha ottenuto più delegati eletti in Assemblea.

L’Assemblea Nazionale funge da vero e proprio parlamentino interno al partito che si esprime mediante il voto di mozioni, ordini del giorno e risoluzioni, sia attraverso riunioni plenarie, sia attraverso Commissioni. Le competenze dell’Assemblea riguardano soprattutto l’indirizzo della politica nazionale del Partito Democratico oltre che l’organizzazione e il funzionamento di tutti gli organismi nazionali del partito. Essa è composta da 600 membri eletti per un mandato della durata di quattro anni mediante liste collegate direttamente alle candidature a Segretario nazionale alle primarie, i segretari fondatori del PD, gli ex segretari nazionali del PD iscritti, gli ex Presidenti del Consiglio iscritti, i segretari regionali, i segretari provinciali, i segretari delle federazioni all’estero, delle città metropolitane e regionali, la Portavoce della Conferenza nazionale delle donne, i coordinatori PD delle ripartizioni estero, il segretario dei Giovani Democratici. Ci sono anche 100 deputati, senatori ed europarlamentari indicati dai loro Gruppi, i sindaci delle città metropolitane, dei capoluoghi di provincia e regioni e i presidenti di regione iscritti in carica. In caso di mozioni di fiducia o di sfiducia al Segretario nazionale partecipano i 600 eletti mediante liste e i segretari regionali e se la sfiducia ottiene la maggioranza, anche l’Assemblea si scioglie. Il presidente dell’Assemblea funge anche da Presidente del Partito Democratico ed è eletto a scrutinio segreto in due turni: se al primo turno nessun candidato consegue la maggioranza dei voti, si svolge un ballottaggio tra i primi due. L’Assemblea è convocata ordinariamente dal suo Presidente almeno una volta ogni sei mesi.

La Segreteria Nazionale è l’organo atto a sostenere una delle figure più importanti: il Segretario nazionale. La Segreteria ha funzioni esecutive ed è nominata direttamente dal Segretario che deve rispettare la parità di genere quando ne decide i membri. Di rilevanza assoluta in questo organo è la figura del segretario nazionale che è il leader del partito che nel Partito Democratico coincide anche con la figura di candidato all’incarico di Presidente del Consiglio. Oltre a rappresentare il PD, il Segretario è responsabile della leadership elettorale e istituzionale indicando l’indirizzo politico del partito. Sceglie anche i due Vicesegretari che svolgono le funzioni di delegato ed ha un limite massimo a ricoprire suddetta carica di due mandati.

La Direzione Nazionale è l’organo di esecuzione degli indirizzi dell’Assemblea Nazionale e di controllo del Segretario e della Segreteria. Per esprimersi fa uso di mozioni, ordini del giorno e risoluzioni politiche, oltre che interpellanze e interrogazioni per svolgere le sue funzioni di controllo. I membri della Direzione sono 124 e sono eletti da diversi organi: l’Assemblea Nazionale ne elegge 60 alla prima riunione successiva alle elezioni dell’Assemblea e ne elegge altri 4 dai delegati della Circoscrizione estero; altri 60 membri sono indicati dalle rappresentanze locali e regionali del partito rispettando il pluralismo politico e la rappresentanza di genere; infine ne fanno parte di diritto il Segretario, il Presidente dell’Assemblea nazionale e l’Ufficio di Presidenza, i Vicesegretari, il Tesoriere, la Portavoce della Conferenza nazionale delle donne, il Segretario nazionale dei Giovani democratici, i Presidenti dei gruppi parlamentari del Partito Democratico italiani ed europei, i Segretari Regionali, il Coordinatore dei Sindaci e i cinque componenti indicati dall’Assemblea nazionale dei Sindaci; infine il Segretario può indicare fino a 20 personalità del mondo del lavoro, civico e dell’associazionismo se lo vuole. Il presidente della Direzione nazionale è il Presidente dell’Assemblea nazionale che deve convocarla almeno una volta ogni due mesi.

L’Assemblea nazionale dei Sindaci è un organo molto recente essendo stato costituito nel 2019 ed è il luogo di confronto e coordinamento degli amministratori locali iscritti o sostenuti dal partito. La delegazione è formata da 5 sindaci che sono componenti di diritto della Direzione e un coordinatore che fa parte di diritto della Segreteria.

Il Partito Democratico nei territori

Il Partito Democratico garantisce ampia autonomia nei circoli e organi regionali, provinciali e comunali e riconosce i circoli come unità di base territoriale del Partito. In particolare per circoli, non si intendono solo quelli tradizionalmente radicati nei territori, ma anche quelli online a cui è possibile aderire indipendentemente dal luogo di residenza e che hanno la peculiarità di essere tematici.

L’elezione del presidente regionale e provinciale e dell’assemblea regionale e provinciale avviene nei circoli e l’elettorato passivo è riservato agli iscritti fino a 10 giorni dalla presentazione delle candidature. I membri dell’Assemblea regionale e provinciale vengono eletti sulla base dell’ordine di presentazione nella lista e la carica di componente dell’Assemblea regionale è incompatibile con quella di componente dell’Assemblea nazionale. Analogamente al livello nazionale vengono nominati in seguito alle elezioni un Segretario, un Tesoriere, una Direzione e una Assemblea.

Congresso del 2019

L’ultimo congresso del Partito Democratico è avvenuto nel 2019 per sostituire il segretario dimissionario Matteo Renzi. Maurizio Martina ha condotto la fase congressuale come segretario ad interim da cui sono emerse le candidature del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dello stesso Maurizio Martina e di Roberto Giachetti. Il voto popolare si è tenuto il 3 marzo 2019 e ha decretato vincitore al primo turno col 66% delle preferenze Zingaretti in qualità del Segretario del Partito Democratico, mentre Martina e Giachetti si sono dovuti accontentare rispettivamente del 22% e del 12%. L’Assemblea Nazionale ha poi eletto l’ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni Presidente del PD.