Stati Uniti, 225 anni dall’entrata in vigore della Costituzione

Pubblicato il 3 Marzo 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità.

Così esordisce la “Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America”, ovvero il documento che segna la nascita degli Stati Uniti, ratificato a Filadelfia il 4 luglio 1776. In seguito, il 4 marzo 1789 a New York, si riunì il primo Congresso degli Stati Uniti che dichiarò l’entrata in vigore della Costituzione, ovvero la carta fondamentale della federazione degli Stati americani nata dalla rivoluzione delle colonie britanniche nel XVIII secolo. Redatta e approvata dalla Convenzione di Filadelfia tra il 25 maggio e il 17 settembre 1787 ed entrata in vigore nel 1789, la Costituzione degli Stati Uniti è fra le più antiche costituzioni nazionali scritte tuttora vigenti.

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La Costituzione istituì un governo maggiormente unificato, al posto di quello che era un gruppo di Stati indipendenti che operavano sotto gli “Articoli della Confederazione ed Eterna Unione”, che furono il primo documento di amministrazione degli Stati Uniti. Considerata allora come “rivoluzionaria”, la Costituzione statunitense sancisce un punto fondamentale per la creazione e la preservazione del sistema democratico, cioè la divisione dei poteri. Fu istituita una repubblica federale di tipo presidenziale basata, appunto, sulla divisione dei poteri (il legislativo al Congresso, l’esecutivo al Presidente, il giudiziario alla Corte Suprema), controllati e bilanciati in modo tale da evitare degli eccessi.

La Costituzione consta di un breve preambolo e di 7 articoli suddivisi in numerose sezioni: di essa fanno parte integrante gli emendamenti proposti e ratificati secondo una procedura stabilita dal quinto articolo. Sebbene sia stata modificata più volte, ancora oggi i principi basilari sono gli stessi. In oltre due secoli, infatti, nonostante la storia degli Stati Uniti sia stata percorsa da eventi tali da incidere sugli assetti sociali e da mutarne gli equilibri, non si è verificata alcuna alterazione del sistema costituzionale ma, soltanto attraverso singoli e rari emendamenti puntuali, il testo originario dei “padri fondatori” ha seguito l’evolversi dell’economia e della società del Paese.