Scilipoti: “Come me ci sono solo io e nel 2010 ho salvato l’Italia”

Pubblicato il 11 Febbraio 2015 alle 18:23 Autore: Alessandro Genovesi

E’ un Domenico Scilipoti in formissima quello intervistato dal Giornale. Gli hanno dato e continuano a dargli del traditore ma il senatore di Forza Italia non arretra di un millimetro: “Provengo da una cultura cristiana e non serbo rancori, ma ciò non significa che non ci sia stato un errore profondo da parte di questo ragazzino che prima di parlare dovrebbe ponderare le parole. Di Scilipoti ce n’è soltanto uno, spero che fra qualche anno si dirà la verità sui quei giorni in cui si cercava di comprare l’Italia a saldo”.

“Nel 2010 – continua l’ex dipietrista – ho sostenuto il governo Berlusconi per evitare che venisse messo in atto un complotto contro il nostro Paese, l’ho fatto per difendere la nostra sovranità. D’altronde, lo ha confermato anche l’ex segretario al tesoro Usa Geithner che Berlino voleva sostituire il governo legittimamente eletto. Infatti, non ho ricoperto incarichi di nessun tipo”.

Scilipoti e berlusconi

Poi arrivano vere e proprie bordate contro i parlamentari di Scelta Civica (Ichino, Tinagli, Maran, Lanzillotta) che hanno mollato i centristi per tornare nel Pd. “Spero per loro che stiano facendo qualcosa di nobile, allora bisognava salvare l’Italia. Da quello che io vedo esternamente gli interessi sono leggermente diversi. Il giudizio lo daranno gli elettori”.

Attacchi arrivano anche al premier Matteo Renzi: “Ho difficoltà a parlare con Renzi perché quello che dice non è vero. Il padre del giovane ministro Boschi è vicepresidente di una banca e, se guardiamo con attenzione, anche il presidente del Consiglio ha interessi che non coincidono con quelli del Paese”. Sulle riforme l’ex Idv manifesta la propria contrarietà: “Non ero d’accordo con l’Italicum e con le riforme costituzionali, ma li ho votati per disciplina di partito. Anche i dirigenti di Forza Italia si fidavano del premier, del suo amore per il Paese, ma questo non è amore, è furbizia, imbroglio, mancanza di rispetto verso gli altri. Berlusconi è un galantuomo e ha cercato di sostenere le riforme nell’interesse della nazione. Ma dall’altra parte c’è solo un ragazzino viziato”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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