Libia: no all’intervento armato, forse revoca dell’embargo

Pubblicato il 19 Febbraio 2015 alle 12:58 Autore: Guglielmo Sano

Ieri, era notte in Italia, si è riunito il Consiglio di sicurezza dell’Onu: al momento sembra essere esclusa la possibilità di un intervento armato in Libia sotto l’egida della comunità internazionale.

Soluzione politica

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha trattato direttamente l’argomento dell’intervento armato. Resta il fatto che la maggior parte dei paesi con diritto di voto ha mostrato una posizione cauta, quando non contraria (Usa), all’opzione militare.

Il responsabile per la crisi libica Bernardino Leon, collegatosi in videoconferenza durante la riunione-fiume, ha auspicato “un accordo tra le fazioni che in questo momento si dividono il potere” in Libia con obiettivo la formazione di un “governo di unità nazionale”.

Libia: la linea egiziana

L’esercito de Il Cairo, dopo l’uccisione di 21 cittadini egiziani di fede copta da parte dell’Isis, è tornato a contrastare sul campo gli jihadisti spingendosi fino alla città di Derna, est della Libia, dove sarebbero stati uccisi 155 miliziani dello Stato Islamico, ne sarebbero stati catturati altri 55.

libia

Anche se per adesso è stata accantonata la richiesta di un intervento militare internazionale, le autorità egiziane hanno chiesto che quantomeno venga ritirato l’embargo sulla vendita delle armi che pesa sulla Libia sin dalla caduta di Gheddafi nel 2011.

Libia: forse revoca dell’embargo

Anche il governo libico con sede a Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale diversamente da quello islamista insediatosi a Tripoli, ha chiesto il ritiro dell’embargo perché è una “responsabilità morale e legale delle Nazioni Unite quella di inviare aiuti alla Libia”.

Il ministro degli Esteri libico Mohammed al Dairi ha dichiarato che le armi verrebbero usate per fermare l’avanzata dell’Isis nel Mediterraneo. D’altra parte il Consiglio di sicurezza si è finora mostrato contrario all’invio di armi al governo di Tobruk: non è remota la possibilità che finiscano in mano alle milizie e ai gruppi armati che si fronteggiano nel paese.

D’altra parte, la Giordania ha fatto circolare una bozza di risoluzione sulla revoca dell’embargo, secondo fonti diplomatiche citate dalla stampa internazionale, i negoziati sul testo potrebbero cominciare domani. L’Egitto ha, inoltre, proposto l’istituzione di un blocco navale che impedisca alle eventuali spedizioni di armi di finire in zone non controllate dalle autorità legittime.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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