Lega, la sfida di Tosi a Zaia e Salvini

Pubblicato il 22 Febbraio 2015 alle 10:33 Autore: Gabriele Maestri

Lega, Flavio Tosi critica apertamente la linea del suo partito guidato Salvini ed è pronto a sfidare la leadership. Si dice pronto a candidarsi alla presidenza del Veneto contro il governatore Luca Zaia.

Perché non comunica ufficialmente la sua candidatura? Tosi aspetta “di verificare se c’è il margine per ricomporre la frattura: finora – spiega in un’intervista alla Stampa – pare insanabile non a causa di una mia presunta slealtà”. Il sindaco di Verona Tosi comunica: “Sto cercando una soluzione ragionevole. Se non riusciremo a trovarla, prenderò le mie decisioni liberamente”.

Tosi: no a deriva lepenista Lega

Tosi dice di non condividere i veti su Ncd, la deriva lepenista, l’uscita dall’euro. “È una questione di scelta politica. Se si fa un ragionamento circoscritto al Veneto e alla Lega, è meglio presentare solo la lista della Lega senza quelle di Forza Italia e Ncd. Se invece si fa un ragionamento nazionale, non capisco perché escludere Ncd producendo una rottura anche con Berlusconi. Dire sì a Forza Italia e no al Nuovo Centrodestra non è comprensibile agli elettori che non percepiscono quale differenza ci sia tra Berlusconi e Alfano”.

tosi salvini lega primarie centrodestra

Tosi contrario a veti su NCD

“Ora si intende convocare un congresso federale per togliere alla Liga veneta il diritto statutario di decidere sulla presentazione delle liste”, rimarca. Salvini si è fermato ma “non è una gentile concessione. Ha visto la reazione e si è messo in stand by”. Non si può ricostruire il centrodestra “mettendo veti a tutti. Per vincere è necessario raccogliere consensi al centro e a destra. Se a Renzi contrapponiamo solo un programma di destra e si pensa di andare avanti in splendida solitudine, vincerà Renzi per i prossimi 20 anni”. Tosi non sa ancora se parteciperà alla manifestazione della Lega il 28 febbraio a Roma. “Voglio prima capire qual è l’impostazione di questa manifestazione”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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