Lotta alla corruzione, le pene salgono a 6 e 10 anni

Pubblicato il 25 Febbraio 2015 alle 18:49 Autore: Alessandro Genovesi
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Il Governo si prepara a intervenire contro la corruzione. Va letta in questo senso la decisione della Commissione Giustizia al Senato di aumentare le pene per i pubblici ufficiali che compiono il reato di corruzione propria (art. 319 c.p.). Ora la nuova norma, riformulata, recita: “Il pubblico ufficiale – si legge nella norma così come modificata – che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da sei a dieci anni” (invece che 4 e 8).

La decisione ha fatto storcere il naso al centrodestra, in testa Forza Italia. “Abbiamo decretato – ha detto il presidente della Commissione Nitto Palma (FI),– la sospensione dell’esame per permettere al relatore il riordino della materia. In base all’emendamento del governo il reato di corruzione sarebbe infatti più rilevante della corruzione in atti giudiziari. Se il governo ci avesse pensato prima, senza pensare solo allo stop dell’aumento della pena da 6 a 10 anni, sarebbe stato meglio”. Anche altri senatori forzisti parlano di squilibrio del sistema sanzionatorio, dato che la riformulato pena minima della corruzione propria sarebbe più elevata di quella del più grave reato di corruzione in atti giudiziari (4 e 10 anni), disciplinato dall’art. 319 ter.

In arrivo anche il falso in bilancio

Diametralmente opposta la posizione del Movimento 5 Stelle, che, attraverso il senatore Maurizio Buccarella, accusa Forza Italia di ostruzionismo: “Vengono sollevate questioni di difformità e irrazionalità nell’inasprimento delle pene per i reati di corruzione a fini ostruzionistici: questo ulteriore rallentamento dei lavori ha infatti l’effetto di voler ritardare ancora di più l’approvazione del disegno di legge”.

Oltre alla corruzione, il Governo è al lavoro anche sul falso in bilancio: il relativo emendamento dovrebbe essere presentato tra stasera e domani direttamente in Aula e non in Commissione.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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