Ucraina: Renzi vola a Kiev e a Mosca

Pubblicato il 4 Marzo 2015 alle 15:29 Autore: Guglielmo Sano

Il premier italiano Matteo Renzi in trasferta in Ucraina e Russia. Oggi a Kiev ha incontrato Poroschenko, adesso è atteso a Mosca.

L’incontro con Poroschenko

Al centro del colloquio tra Matteo Renzi e Petro Poroschenko ci sono stati gli accordi di Minsk. Alla fine dell’incontro il premier, rinnovato l’impegno europeo volto al mantenimento della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina, ha detto che “se non c’è pace in Europa il contagio non fatica ad allargarsi”.

Renzi e il presidente ucraino si sono trovati d’accordo sul fatto che “se l’aggressione all’Ucraina non si ferma le sanzioni dovranno essere allargate”; bisogna garantire la sicurezza del cessate il fuoco, recentemente stipulato dalle controparti, e la possibilità che una missione Osce monitori la transizione verso la pace.

L’Ucraina deve tornare a crescere – ha infine sottolineato Renzinoi faremo di tutto con le aziende, le imprese e le banche per dare il massimo supporto possibile alla ripresa del Paese“. “Stiamo aspettando gli investitori italiani per partecipare al processo di privatizzazione” la risposta di Poroshenko.

ucraina Renzi Putin

Direzione Mosca

A Mosca dove si recherà nel pomeriggio, Renzi incontrerà sia il Presidente russo Putin sia il premier Medvedev. Si discuterà ovviamente di Ucraina ma un altro obiettivo prioritario della missione sarà “acquisire una collaborazione sui delicati dossier mediorientali, dalla Libia alla Siria e altri – ha aggiunto il vice ministro degli Esteri Lapo Pistellidato che la Russia è un attore globale membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu e ha numerose proiezioni in Medio Oriente”.

Secondo indiscrezioni, riferite da più parti, Renzi avrebbe come obiettivo quello di coinvolgere la Russia nella soluzione della crisi libica così da evitare l’intervento militare. La scadenza di metà marzo, quando al Palazzo di Vetro si tratterà di nuovo il dossier Libia, si avvicina e senza la Russia, che ha diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, difficilmente l’Italia conquisterà il tanto agognato ruolo di ambasciatore Onu in Libia.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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