Inter, Mancini fa mea culpa: “Merito un voto basso”

Pubblicato il 8 Aprile 2016 alle 16:58 Autore: Felice Tommasino

Inter, ci risiamo. La stagione altalenante della squadra di Mancini prosegue. La sconfitta di San Siro contro il Torino di Ventura ha riaperto le ferite mai completamente rimarginate dei nerazzurri. Sabato alle 15, c’è la trasferta a Frosinone. Sull’ultimo treno verso il terzo posto, Mancini e i suoi non hanno fatto in tempo a salire. Ora la destinazione più vicina è l’Europa League. Ma occorre riprendere subito la corsa. L’Inter non vince in trasferta dallo 0-1 del Castellani: era il giorno dell’Epifania ed i nerazzurri erano ancora al vertice della classifica.

“Non voglio cali di tensione ci sono ancora 21 punti in palio. Serve una prova importante per tornare a vincere in trasferta dopo un lungo periodo”, spiega Mancini nel giorno del rinnovo fino al 2019 di Yuto Nagtomo. Il giapponese, assicura il tecnico, “merita di rimanere in un club così importante”.

Il tecnico nerazzurro crede ancora possibile la rincorsa dei suoi alla Champions League. La matematica non lo condanna: “Rinunciare al terzo posto? Assolutamente no, chiaro che è dura immaginare che la Roma perda 8 punti in sette gare. Ma siamo dei professionisti e dovremo fare il massimo comunque”.

Risucchiato nelle ombre nerazzurre, il montenegrino Stevan Jovetic: “Ora sta bene e spero possa dare il suo contributo dopo un periodo non facile”, garantisce Mancini.

Il responsabile della stagione altalenante dell’Inter c’è. Mancini fa mea culpa: “Aver perso certe gare ci ha un po’ impaurito e quando ti abbassi concedi solo più chance all’avversario. Dobbiamo giocare senza timori. Al momento alla stagione darei un voto basso. Ma non ai giocatori, che hanno dato tutto. Voto basso al tecnico”.

Sulla possibilità di intervenire sul mercato: “Ora pensiamo solo al finale di stagione, per il mercato c’è tempo. E spesso nel calcio si può allestire una buona rosa anche risparmiando. Serve solo tempo. Quando presi l’Inter nel 2004 ci vollero due anni per vincere, malgrado giocatori forti. Se mancano giocatori di personalità? Fosse così non saremmo stati in testa per metà campionato. Qualcosa di buono lo abbiamo pur fatto”.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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