Riforma Rai, Mentana critica Renzi

Pubblicato il 29 Marzo 2015 alle 11:20 Autore: Andrea Turco
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La riforma Rai presentata da Matteo Renzi venerdì durante il consiglio dei ministri non piace ad Enrico Mentana. “Da Renzi mi sarei aspettato una riforma di sistema, non un disegno di legge che sul rapporto tra politica e Rai di fatto non cambia nulla” afferma in un’intervista a Repubblica il direttore del Tg di La7  invitando il premier a favorire il ricambio: “scelga qualcuno sotto i 50 anni”. “Quello che non si può dire è che rivoluzioni il rapporto tra la Rai e la politica – spiega a proposito del ddl – Eccetto il singolo membro del nuovo cda nominato dai dipendenti della Rai, tutto il resto fa ancora parte dell’antico metodo di scelta di quello che poi è il collegio decisionale. Il fatto che si crei un capo azienda nella figura dell’ad sicuramente renderà la Rai più competitiva, ma questa è un’altra cosa rispetto a renderla indipendente dai partiti”.

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Riforma Rai, Mentana: “Il duopolio non ha ragione di esistere”

“Avventuriamoci nell’altra scelta forte fatta dal governo: l’Italicum – aggiunge – In base alla nuova legge elettorale, dopo il voto ci sarà un esecutivo politico con una maggioranza forte nell’unica camera elettiva e con grande voce in capitolo nel Senato delle regioni. La maggioranza di governo avrà la possibilità di scegliere almeno metà dei membri del cda di emanazione parlamentare, oltre a quelli che spettano direttamente all’esecutivo. È evidente che la scelta dell’ad non sarà mai neutra rispetto al governo”. “Sarebbe stato il caso di affrontare tutti gli aspetti del sistema televisivo – suggerisce Mentana – che paradossalmente la Gasparri aveva affrontato. Sono passati 11 anni, i programmi si guardano sui telefonini, il duopolio non ha ragione di esistere. Eppure, non si pensa a cosa fare col canone, con i tetti pubblicitari, a quanti canali ha senso tenere, a cosa possono fare Mediaset, Sky, quanto devono essere grandi”.

Riforma Rai, Fico: “Parlamento è contro falsa riforma di Renzi”

“La riforma della Rai annunciata dal governo non libererà la tv pubblica dalla politica. Non ci sarà nessuna inversione di tendenza. Anzi, la situazione peggiorerà. È la Gasparri 2.0. Non è un’occupazione manu militari della Rai ma poco ci manca”. Il duro affondo sulla riforma approvata dal cdm venerdì scorso arriva sul blog di Beppe Grillo con un post firmato da Robero Fico, presidente della commissione di Vigilanza Rai. Fico invita anche le altre forze politiche a dare battaglia: “So che la maggioranza del Parlamento è contro questa falsa riforma. È ora di cacciare le palle!”, incita. “Il blitz del giglio magico – scrive il presidente della Vigilanza – su quella che dovrebbe essere la principale azienda culturale del Paese è servito, Un disegno di legge governativo che prevede il completo controllo della Rai da parte di maggioranza e governo. Una di quelle riforme che se Berlusconi avesse solo ipotizzato avrebbe portato una mobilitazione straordinaria del centrosinistra italiano”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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