Brasile: la repressione contro gli insegnanti a Curitiba

Pubblicato il 30 Aprile 2015 alle 14:44 Autore: Guglielmo Sano

Brasile: gli insegnanti dello Stato di Paranà insorgono contro la riforma che autorizza le autorità locali a confiscare i loro fondi pensione.

Brasile: la protesta degli insegnanti

213 feriti, di cui 8 in gravi condizioni, questo il bilancio della manifestazione di Curitiba, nello Stato di Paranà, sud del Brasile, che oggi ha visto protagonisti gli insegnanti. All’incirca 20mila le persone scese in piazza. L’invito a scioperare dei sindacati di categoria è stato raccolto da appartenenti al corpo docente di tutti i gradi dell’istruzione statale.

La protesta contro la riforma delle pensioni riguardante i lavoratori del settore pubblico (“Paranàprevidencia” permette al governatore di confiscare i fondi pensione per risanare i conti dello stato) voluta da Carlos Alberto Richa, governatore dello Stato di Paranà ed esponente del Partito della Socialdemocrazia Brasiliana (PSDB), si è acutizzata da tre giorni a questa parte, quando gli insegnati hanno stabilito un presidio permanente in città.

Brasile: la repressione della polizia

Il corteo che in data odierna ha sfilato per le vie di Curitiba si è dimostrato sostanzialmente pacifico fino a quando alcuni manifestanti hanno tentato di entrare all’interno dell’Assemblea Legislativa Regionale dove si stava votando proprio il disegno di legge sulle pensioni. Bocciate le mozioni che proponevano la sospensione della seduta, l’esecutivo è andato fino in fondo e ha raggiunto la maggioranza necessaria per l’approvazione (31 voti favorevoli, 20 quelli contrari).

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È stato Richa a ordinare l’intervento della polizia militare che per disperdere i manifestanti ha usato proiettili di gomma, idranti, lacrimogeni e spray urticanti. Dopo due ore di scontri sono state tratte in arresto 7 persone. Sul suo profilo Twitter, Gustavo Fruet, sindaco di Curitiba ed esponente del Partito Democratico dei Lavoratori, ha scritto: “Sembra una guerra!”.

Dall’esecutivo regionale si difendono accusando i manifestanti di aver compiuto “atti di vandalismo” che hanno richiesto il duro intervento della forza pubblica, precisando che la manifestazione è stata infiltrata da appartenenti al Black Bloc.

I primi commenti parlano dell’atto di repressione più duro che lo Stato di Paranà abbia mai visto dopo che il 30 agosto 1988 l’allora governatore Alvaro Dias aveva ordinato l’intervento della cavalleria sempre contro gli insegnanti. In quell’occasione, si contarono appena 10 feriti e 5 arrestati, tra l’altro, in Brasile era appena terminata la dittatura militare.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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