6-7 Giugno al via la Coalizione Sociale di Maurizio Landini: molte associazioni ma nessun partito

Pubblicato il 18 Maggio 2015 alle 12:39 Autore: Riccardo Bravin
maurizio landini fotografato in metro con in mano cartello con scritta c'ho un rigurgito antifascista

Sta per prendere vita la coalizione sociale di Maurizio Landini, la strana creatura sulla cui natura giornalisti e politologi non smettono ancora di interrogarsi, e che si manifesterà pubblicamente per la prima volta il 6 e 7 giugno a Roma attraverso un’assemblea.
La messa a punto del progetto è stata decisa lo scorso fine settimana alla sede nazionale dell’Arci; domani verrà reso pubblico l’appello ma Landini già suggerisce chi saranno i protagonisti dell’incontro pubblico: “associazioni, movimenti, sindacati, donne e uomini che in questi anni si sono battuti contro le molteplici forme di ingiustizia, discriminazione e progressivo deterioramento dei diritti. E che oggi decidono di promuovere un cammino comune”.

I nomi delle associazioni

Hanno infatti annunciato la presenza alla kermesse, molte fra le maggiori associazioni impegnate nel sociale: ovviamente Fiom ma anche Libertà e Giustizia, la Rete della Conoscenza, Act, oltre a numerose associazioni ambientaliste ed esponenti dei centri sociali come Action. Tuttavia non parteciperanno Emergency e Libera, defilatesi all’ultimo momento, ma che sosterranno l’evento indirettamente attraverso la partecipazione dei singoli.

Da registrare la totale assenza della politica; quasi nessun esponente dei partiti più orientati a sinistra, Sel, L’altra Europa con Tsipras o Rifondazione Comunista era infatti presente all’incontro preparatorio a indicare ulteriormente la mancanza di ambizioni politiche del movimento.

Un gruppo di manifestati sfila in una via di una grande città. Reggono uno striscione in cui si legge "scienza coraggio dignità noi siamo la Fiom"

La coalizione sociale non è un partito

Landini infatti esasperato dalla ripetitiva ed insistente domanda dei giornalisti se il suo sia o meno un soggetto politico, ha spiegato con una battuta come si debba intendere la sua coalizone sociale: “un cantiere in evoluzione senza ambizioni elettorali. Fate una cosa rivoluzionaria: prendetela per quel che è, senza retro pensieri”.
Il leader della Fiom ha in ogni caso spiegato la valenza politica del suo progetto usando come termine di paragone il movimento femminista: “Come ha compreso il movimento delle donne, vogliamo dimostrare che si può far politica attraverso un agire condiviso tra soggetti diversi, che si può rimotivare le persone a occuparsi dell’interesse generale nello spazio pubblico, al di fuori e non in competizione rispetto a partiti, organizzazioni politiche o cartelli elettorali”.

Maurizio Landini intervistato dalla stampa, sullo sfondo i simboli di Fiom e Cgil

La proposta di Landini è coerente con la sua idea di politica, fatta da sindacalista, ruolo che non ha mai rinnegato né voluto abbandonare, come aveva già spiegato ad affaritaliani.it : “Faccio il sindacalista e continuerò a farlo. E questa idea che il sindacato non fa politica è una stupidata colossale. Tutto è politica perché la politica è partecipazione”. Landini notando la recente carenza di rappresentatività della politica per i lavoratori vede un punto di riferimento nelle associazioni che si occupano del sociale e nei sindacati: “Non è un caso che la maggior parte di chi lavora non vota più perché non si sente rappresentato”.

Il programma della manifestazione

Il documento programmatico rilasciato da Landini delinea gli obiettivi politici del movimento: “Non lasciare nessuno indietro o da solo è la ragione che ci porta a intraprendere questo percorso per cambiare il Paese e l’Europa, formulando proposte che siano un’alternativa concreata alle divisioni e alle solitudini in cui ogni persona rischia di essere abbandonata”.
Lotte sociali e mutualismo sono quindi le parole chiave sulle quali il progetto verrà a fondarsi. Nella due giorni di assemblea previsti verranno istituiti quattro gruppi di lavoro, denominati “Unions” che tratteranno di reddito, migranti e democrazia, “saperi e conoscenze”, “rigenereare le città”, economia ed ambiente.

Successivamente l’obiettivo sarà quello di realizzare la mappatura dell’associazionismo e del radicamento territoriale, con una particolare attenzione al mondo del lavoro con l’obiettivo di “realizzare un modello di impegno che si manifesti e qualifichi a partire dai territori, dai luoghi di lavoro e si caratterizzi per il fatto che ciascuno di noi offrirà il contributo delle migliori pratiche e dei propri saperi.”