Quote rifugiati: il Financial Times dà ragione a Renzi
Quote rifugiati: sostegno inaspettato al premier italiano dall’autorevole quotidiano britannico, ha ragione a chiedere all’Ue di condividere le responsabilità sui profughi.
Quote migranti: un alleato inaspettato
Sulla proposta italiana sull’immigrazione si continua a discutere in Europa, d’altra parte, Matteo Renzi appare sempre più isolato. A lanciargli un salvagente inaspettato è stato il Financial Times.
L’autorevole quotidiano britannico non ha mai risparmiato le sue critiche al premier, inoltre, è proprio il Regno Unito il partner europeo maggiormente ostile al sistema delle quote ma questa volta, come risulta dal titolo dell’editoriale in questione, non si può ignorare “il grido di rabbia dell’Italia sulla crisi degli immigrati Ue”.
Quote migranti: Cameron non cede
Ha ragione Renzi a chiedere che anche gli altri stati membri dell’Unione Europea condividano il peso dell’accoglienza dei rifugiati, questo è il succo dell’editoriale del Financial Times; il Regno Unito “non si tiri indietro e accetti la quota che gli spetta” il suggerimento al governo Cameron.
La Grecia e l’Italia, dati di Frontex risalenti a fine maggio 2015, hanno visto sbarcare sulle proprie coste 50mila profughi ciascuno a fronte dei 150mila totali arrivati in Europa. Tuttavia, l’inquilino del n.10 di Downing Street non accenna a cedimenti: aiuti e risorse dalla Gran Bretagna ma di accogliere profughi non se ne parla, ha ribadito anche ieri dall’Expo di Milano a margine della visita al padiglione britannico.
Quote migranti: la rabbia italiana
Secondo il Financial Times non si può chiedere a Renzi di “soffrire in silenzio”, insomma, la sua insistenza “è comprensibile”. L’Europa sul tema immigrazione sta giocando solo di rimessa, si evidenzia dal quotidiano, è ora di passare all’attacco. Bisogna, innanzitutto, organizzare dei centri d’accoglienza, non solo in Italia e Grecia ma anche in Spagna, dove si possano individuare gli aventi diritto all’asilo (e gli altri? Rispedirli a casa, in pratica, rispondono dal quotidiano).
Inoltre, l’azione di contrasto a trafficanti e scafisti deve essere intensificata, distruggendo i “barconi”. In ultima analisi, “occorre una politica che da un lato permetta di condividere in maniera equa il peso dei rifugiati e limiti con credibilità il flusso attraverso il Mediterraneo nei prossimi anni”.