Napolitano: “Preoccupato per il populismo. La risposta non è l’astensionismo”

Pubblicato il 9 Maggio 2014 alle 19:38 Autore: Carmela Adinolfi
capo dello stato

“Preoccupato per il populismo. La risposta non è l’astensionismo“. Questo è quanto ha risposto ai cronisti il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, entrando a Palazzo Vecchio, a Firenze, per partecipare al confronto fra i candidati alla presidenza della Commissione Europea in programma questo pomeriggio, nell’ambito della tre giorni di conferenze del The State of the Union. Il Capo dello Stato ha precisato: “Di astensionismo le elezioni europee hanno sempre sofferto ma qualsiasi previsione catastrofica o azzardata non mi convince”. A quanti chiedevano un commento sulle vicende giudiziarie che hanno travolto l‘Expo 2015, Napolitano ha risposto: “Non tirerei in ballo adesso le europee su vicende che sono strettamente italiane”.  Le dichiarazioni di Napolitano arrivano dopo l’intervento del premier Matteo Renzi che, stamattina, aveva sollevato non poche “preoccupazioni” per l’ondata populista e la possibile “risposta astensionista” alle prossima tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles

napolitano a strasburgo contestato dalla lega

Il presidente della Repubblica ha poi fatto ingresso nel Salone dei Cinquecento. Presenti il vicesindaco Dario Nardella, il Ministro per le riforme e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Il ciclo di conferenze, organizzato dall’Istituto Universitario Europeo di Firenze, ha visto la partecipazione in mattinata, fra gli  altri, oltre che del premier Renzi, del Ministro degli Esteri Federica Mogherini e del senatore a vita Mario Monti.

A rispondere alle domande sull’Europa e sul futuro dei 28 paesi membri, i quattro candidati in lizza per la presidenza della Commissione Europea alle elezioni del prossimo 25 Maggio. Tornata elettorale importante perché, per la prima volta nella storia dell’Unione, oltre ai membri del parlamento di Bruxelles, i cittadini saranno chiamati a scegliere direttamente anche il presidente. Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, si sono fronteggiati Jean Claude Juncker, candidato del Partito Popolare europeo, Martin Schulz per i socialisti, il leader dei Verdi José Bové e Guy Verhofstadt candidato per i liberaldemocratici. A moderare l’incontro Monica Maggioni, direttore di Rai News 24 insieme al collega americano Tony Barber del Financial Times e  J. Weiler, presidente dell’Istituto Europeo. “Vorrei essere il primo Presidente della Commissione eletto con un voto democratico” ha esordito il socialdemocratico Schulz. Una promessa, invece, dal candidato Juncker: “Rifiuterò l’incarico se dovessi essere eletto col supporto delle forze estremiste“. Uno scontro senza esclusione di colpi, in cui i candidati alla poltrona di Presidente della Commissione si giocano il tutto per tutto. Molta carne al fuoco. Al centro delle domande, il braccio di ferro fra UE e governi nazionali. ” I Governi non dovranno imporre la loro volontà al nuovo Parlamento” ha chiarito Bové, “attenti a quello che farete” ha aggiunto il leader dei Verdi rivolgendosi ai governi dei 28 paesi membri. “Per la prima volta stiamo assistendo ad una elezione europea, una consultazione sull’Europa” ha detto entusiasta Guy Vershofstadt.

                                                                                                                                                                                                                             Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
Tutti gli articoli di Carmela Adinolfi →