Ue: mancano 4 giorni, dopo sarà Grexit Tsipras: “Non ho piano segreto per uscita Grecia da euro”

Pubblicato il 8 Luglio 2015 alle 10:07 Autore: Giuseppe Spadaro
tusk e tsipras si stringono la mano a favore di obiettivo

Rischio Grexit più vicino: mancano 4 giorni per trovare un accordo oppure per la Grecia ci sarà il fallimento e l’uscita dall’euro. I Paesi dell’eurozona, riuniti in un nuovo Eurosummit straordinario, hanno posto ad Atene un vero ultimatum: entro domenica prossima bisognerà trovare un accordo per un nuovo programma di sostegno oppure l’unica opzione sarà la Grexit.

Grexit, Tusk: entro domenica accordo forte e chiaro

I capi di Stato e di governo dell’eurozona e la Commissione europea hanno usato toni duri contro la Grecia, senza però chiudere la porta a un accordo per un nuovo programma, che contenga impegni concreti per le riforme e nuovi finanziamenti. “Non ho mai parlato di scadenze – ha detto il presidente dell’Eurosummit, Donald Tusk – ma oggi dico che abbiamo solamente cinque giorni per trovare l’accordo finale, che sia forte e chiaro. La scadenza è alla fine di questa settimana», ha avvertito, annunciando per domenica prossima un nuovo Eurosummit e un vertice Ue a 28, chiamato a valutare tutte le conseguenze di una possibile Grexit sull’Unione europea.

Nel frattempo il governo di Alexis Tsipras dovrà presentare entro giovedì nuove proposte, che saranno prima valutate dalle istituzioni creditrici e poi domenica dal vertice europeo.

Il primo ministro greco ha spiegato di aver presentato all’Eurogruppo e all’Eurosummit una proposta che contiene “riforme credibili” e che il governo greco sta cercando una “soluzione sostenibile”.

immagine incontro eurogruppo con leader europei

Sul tavolo dell’area euro ci sono tutte le opzioni, ha sottolineato il presidente dell’esecutivo di Bruxelles, Jean-Claude Juncker. “La Commissione europea è pronta a tutto. Abbiamo uno scenario sulla Grexit preparato nei dettagli, abbiamo uno scenario per fornire aiuti umanitari e ne abbiamo uno, ed è il mio preferito, per agire ora e tenere la Grecia nell’area euro. Sono fermamente contrario all’ipotesi di una Grexit, ma non possiamo evitarlo se il governo greco non fa quello che ci aspettiamo faccia e se non rispetta la dignità del popolo greco”.

“La situazione è abbastanza grave e incerta”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha sottolineato che, dopo la netta vittoria del ‘no’ al referendum in Grecia, “la posizione del premier Tsipras forse si è rafforzata, ma la libertà di manovra degli altri 18 Stati membri si è ridotta”.

Toni duri anche dal presidente francese, Francois Hollande. “Se entro domenica prossima non ci sarà un accordo su un nuovo programma di aiuti alla Grecia, allora si andrà verso la Grexit con un programma di accompagnamento”.

Atene: soluzione è fattibile

Il governo greco ostenta ottimismo dopo il vertice Ue di ieri sera: “Una soluzione sostenibile è fattibile”, assicurano fonti citate dall’agenzia Ana. Intanto Bloomberg rivela: le banche in Grecia resteranno chiuse almeno fino a venerdì, così come fino a venerdì prossimo resteranno in vigore i controlli sui capitali.

Asia, cedono le borse

Brutte notizie dalle Borse asiatiche con Tokyo in calo del 3%, Hong Kong del 4,9%, Shanghai del 5,4% e Shenzhen del 2,54%. Sui listini pesano i timori che il crollo delle borse cinesi e un’eventuale uscita della Grecia dall’eurozona possano intaccare l’economia globale.

Tsipras: “Nostra crisi specchio della debolezza Ue”

“La proposta del governo greco per la ristrutturazione del debito non è disegnata per mettere del peso extra sui contribuenti europei”, così il premier greco Alexis Tsipras nel suo intervento al Parlamento europeo. “La mia patria – ha aggiunto il premier Tsipras – si è trasformata in un laboratorio sperimentale di austerità, ma l’esperimento non ha avuto successo”. “I soldi dati alla Grecia non hanno mai raqgiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche”. “Rivendichiamo un accordo con i nostri alleati che ci porti direttamente fuori dalla crisi, che faccia vedere la luce a fine del tunnel”.

“Puntiamo a lotta alla disoccupazione”

Tsipras: “La lotta alla disoccupazione è il primo obiettivo della nostra proposta”. “La scelta coraggiosa del popolo greco, in condizioni senza precedenti, non è una scelta di rottura con l’Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Ue. E’ un messaggio chiarissimo”. “Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo”. “I soldi dati alla Grecia non hanno mai raqgiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche“. “Vogliamo lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessari”. “Oggi invieremo la nostra richiesta all’Esm” e “spero che nei prossimi giorni risponderemo a questa crisi per tutta l’eurozona”.

Tusk: “Invio lettera è buon presagio”

“Se vogliamo aiutare un amico in difficoltà, non dobbiamo umiliarlo. Ma bisogna cercare aiuto fra gli amici e non fra i nemici, soprattutto quando non sono in grado di aiutarti” ha detto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk rivolgendosi a Tsipras riguardo i suoi rapporti con Putin, Tusk ha aggiunto “Mentre noi discutevano, il presidente dell’Eurogruppo Jeroem Dijsselbloem ha ricevuto la lettera di Atene con la richiesta di un nuovo piano di aiuti: è un buon presagio in vista di domani”. La lettera inviata da Atene all’Esm contiene la richiesta di un prestito triennale per onorare le scadenze obbligazionarie e garantire la stabilità del sistema finanziario ellenico.

Il contenuto della lettera è stato poi pubblicato su Brusselsblog (blog del Financial Times). “La Grecia è decisa a onorare i debiti finanziari a tutti i suoi creditori in toto e con tempistiche appropriate. Rinnoviamo l’impegno a restare un paese membro dell’Eurozona e a rispettare le sue regole” si legge nella lettera.  In cambio del prestito triennale al fondo salva stati (Esm), la Grecia propone di varare una serie di riforme, già la prossima settimana, sia sul fronte del fisco che del sistema pensionistico.

Tsipras: vogliamo abolire le pensioni baby

“Ci sono distorsioni del passato che devono essere superate, come la questione delle pensioni. Vogliamo abolire le pensioni baby in un Paese che si trova in una situazione disastrosa. Servono le riforme, ma vogliamo tenerci il criterio di scelta su come suddividere il peso”, così il premier greco Alexis Tsipras all’Europarlamento. “Io chiedo un taglio del debito per poter essere in grado di restituire i soldi: ricordo che il momento di massima solidarietà nella Ue è stato nel 1953 quando venne tagliato il 60% del debito tedesco, dopo la Guerra” è stata la risposta di Alexis Tsipras dopo le critiche di Manfred Weber (Ppe).

“Nessun piano segreto per uscire da euro”

“Se avessi voluto trascinare la Grecia fuori dall’euro non avrei fatto le dichiarazioni che ho fatto dopo il referendum, io non ho un piano segreto per l’uscita dall’euro e vi sto parlando davvero con il cuore in mano”. Così il premier greco Alexis Tsipras all’Europarlamento.

Juncker: “Senza stop a negoziati avremmo avuto intesa”

“Senza l’interruzione dei negoziati avremmo raggiunto un’intesa: la Commissione Barroso non ha mai svolto confronti diretti come abbiamo fatto noi. Prima erano i tecnocrati a trattare, oggi i Commissari, compreso il Presidente”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker replicando a Tsipras.

Merkel e il problema in casa

Un nuovo piano di aiuti per la Grecia metterebbe in crisi la cancelliera tedesca in casa propria. Lo rivela La Stampa. “Merkel è scossa da una fronda anti-greca che nel partito e nella maggioranza si sta allargando a macchia d’olio e secondo alcuni potrebbe addirittura costringerla a chiedere il voto di fiducia, per far passare l’eventuale nuovo piano di aiuti greco. Nei sondaggi, la linea dura adottata di recente dalla Cdu/Csu premia: ha guadagnato ben tre punti. E la lettura trasversale che i politici tedeschi hanno dato al referendum è univoca: «Hanno tagliato i ponti con l’Europa» ha sintetizzato il vicecancelliere Gabriel“.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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