Salone Internazionale del Libro di Torino 2014

Pubblicato il 13 Maggio 2014 alle 11:25 Autore: Clara Amodeo

Crisi, precarietà, disoccupazione: parole divenute normalità in un quotidianità, la nostra, sempre più caratterizzata dal segno meno. Ma forse una speranza c’è, ed è quella che il ventisettesimo Salone Internazionale del Libro ha voluto dare fino a oggi, giorno di chiusura, con il suo motivo conduttore: il Bene.

Si è infatti cercato di offrire al pubblico un catalogo di valori, esperienze e sensibilità all’insegna del positivo attraverso la dimostrazione pratica di chi, grazie a un dispendio non indifferente di energie, competenze e disponibilità, riesce a vedere la crisi come un’occasione di cambiamento e di innovazione morale e culturale.

Per farlo, il Salone è ricorso all’aiuto di grandi autori, italiani come Piergiorgio Odifreddi, Claudio Magris, Massimo Gramellini, Aldo Cazzullo, Gian Antonio Stella, Michele Serra e dEugenio Scalfari, ma anche internazionali come Ferzan Ozpetek, Robert Harris, Serge Latouche, Clara Sànchez, Lauren Groff e Alexandre Postel, per offrire, attraverso gli incontri di presentazione dei loro scritti, uno spunto di riflessione sulla crescita intellettuale di un’Italia che ha culturalmente molto da offrire ma di cui pochi sembrano rendersi conto.

Certo, si sa: la cultura non dà da mangiare e l’editoria è sempre più vessata da ben altro tipo di crisi, quella economica; ma il Salone ha avuto la risposta anche a questo problema, presentando nel padiglione 1 lo spazio dedicato agli editori indipendenti in cui Officina.

Editoria di progetto ha offerto un ricco programma di incontri, presentazioni e approfondimenti per scoprire e conoscere la ricchezza e la creatività degli editori indipendenti. 53, poi, sono stati i nuovi espositori che, a fianco dei marchi editoriali tradizionalmente presenti, hanno debuttato al Salone: in particolare, 23 i nuovi nomi presenti nell’Incubatore, 4 in Back To The Future, oltre alle 10 start up digitali innovative selezionate da un bando internazionale, 2 nell’area Editori Per Ragazzi e 14 con stand nelle aree tradizionali.

foto del salone internazionale del libro di torino

 

Segnali positivi, insomma, confermati dal ritorno di tutti gli spazi più amati dal pubblico: Lingua Madre, l’area dedicata al meticciato culturale, con l’omonimo concorso per le scrittrici straniere in Italia, Tentazione e Meditazione che ha schierato il meglio degli chocolatiers di Torino e del Piemonte, Casa CookBook, interamente dedicata alle pubblicazioni enogastronomiche e di cucina, quest’anno affiancata da un’area woorkshop dedicata al coinvolgimento del pubblico e Bookstock Village per i giovani lettori da 0 a 20 anni. Immancabile, infine, la tradizionale festa di chiusura della kermesse,Adotta Uno Scrittore, che quest’anno ha portato 24 scrittori nelle classi delle scuole medie e superiori del Piemonte e in istituti di rieducazione e comunità.

Clara Amodeo