Non c’è pace per Uber: assalto di 200 tassisti a una cena tra parlamentari e la manager dell’azienda

Pubblicato il 25 Luglio 2015 alle 10:29 Autore: Gianni Balduzzi
Uber, logo dell'azienda

Non c’è pace per Uber: assalto di 200 tassisti a una cena tra parlamentari e l’AD dell’azienda

Un vero e proprio blitz di stampo squadrista, quello avvenuto poche sere fa a Roma in un ristorante di Roma, ai danni della manager di Uber Benedetta Arese Lucini e di alcuni parlamentari di stampo liberale con cui stava cenando, in particolare Giuseppe Stefano Quintarelli, Adriana Galgano e Ivan Catalano di Scelta Civica e l’ex M5S Luis Alberto Orellana.

In particolare Quintarelli, presidente dell’Agenzia per l’Italia digitale, è tra i pionieri di internet in Italia, fondatore del primo Internet Service Provider nel nostro Paese, e da sempre in prima fila sui temi dell’innovazione digitale.

Uber foto di taxi

Secondo alcuni leghisti alla cena erano presenti anche alcuni parlamentari di PD, Area Popolare e persino M5S, e denunciano, assieme alla CGIL, una influenza lobbista della multinazionale a favore dell’introduzione di emendamenti a suo favore nel ddl concorrenza in discussione in Parlamento.

Per Giovanni Maggiolo di Unica Filt Cgil addirittura “Se venisse confermata la presenza di parlamentari sarebbe una sconfitta per la democrazia”

Per il capogruppo della Lega Centinaio “A noi non sembra normale sedersi al tavolo con il rappresentate di una società il cui servizio è stato per due volte ritenuto illegale da un tribunale. Vogliamo sapere cosa hanno garantito a Uber. Noi invece continuano a garantire sostegno ai taxisti che lavorano onestamente pagando tasse e licenze. Noi restiamo orgogliosamente dalla parte della legalità. Gli altri?”

Uber non si arrende, e rilancia a Bologna con Grom

Nonostante la messa fuori legge di UberPop, la versione low cost con autisti privati di Uber, da parte del tribunale di Milano a giugno, la multinazionale americana non si arrende. Nei giorni prima della sospensione aveva ricevuto migliaia di curriculum da aspiranti autisti da Milano, Torino e Genova, le tre città in cui il servizio era attivo, e anche l’attività aveva raggiunto il picco.

Così a Bologna sarà per soli due giorni attivo il servizio “Uber Ice Cream”: un’auto porterà, a chi ne farà richiesta attraverso la app Uber, gelati a domicilio. A ogni richiesta corrisponderà la consegna di 4 gelati al prezzo di 12 euro, gratis per i nuovi utenti inserendo il codice ICECREAMITA1.

E’ solo una iniziativa spot, che però testimonia la volontà dell’azienda di continuare a puntare sul’Italia, con un marketing aggressivo e che punti sull’innovazione e sui giovani, in contrasto alle rigidità dei conservatori e dei contrari alla concorrenza, come ammettono dall’azienda dicendo che l’iniziativa serve “anche a diffondere il verbo di Uber a Bologna, città innovativa, giovane e smart che ben si sposa con la nostra filosofia”

Uber, foto di cellulare e app uber in auto

Sono però le leggi a dove essere cambiate, e dopo una grandissima titubanza per la prima volta un esponente del governo, Basso De Caro, rispondendo a un’interrogazione di Catalano, Scelta Civica, gli dava sostanzialmente ragione ammettendo che i paletti del milleproporghe del 2008 sulla disciplina dei noleggi con conducente sono obsoleti e non si sa se siano realmente in vigore, visto che mancano i decreti attuativi. la Questione riguarda in particolare la contestata imposizione a UberBlack di tenere in rimessa le auto prima del servizio, come chiedono i tassisti si faccia in modo rigoroso.

Il tempo ci dirà se il volto dell’offerta di trasporto nelle città cambierà, anche grazie a Uber, o meno.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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